Caro Valter, carissimo amico mio, non ti ho potuto salutare di persona ma in questi lunghi mesi di sofferenza che hai affrontato con coraggio, determinazione e con la dignità di sempre, siamo stati molto vicini, tutti i giorni, attraverso quella incredibile, ed un po’ folle, comunione di fede e di preghiera che anche quando tutto rema contro, ancora ci appartiene.
Grazie per aver contribuito con la testimonianza concreta della tua fede a forgiare la mia, e quella di chi, come me, ha avuto la fortuna e l’onore di averti incontrato. Grazie per avermi insegnato a nutrire la speranza che dobbiamo portare sempre con noi e regalare agli altri che incontriamo, al nostro Prossimo, senza chiederci il perché e senza aspettarne ritorni. L’essenza del dono. L’hai fatto con la potenza dell’umiltà e la riservatezza di chi sapeva, di chi sentiva nelle sue profondità di essere in missione per conto di Qualcuno e per Qualcosa di più grande. Hai rispettato la dignità della gente. Questa tua invincibile certezza racchiusa in sguardi non appartenenti a questo mondo mi ha sempre emozionato ed ogni nostro incontro è stato luminoso e pieno di gioia anche se si parlava di lavoro, o di problemi di vario tipo.
C’era sempre «quel qualcosa» in più che faceva la differenza. Un diverso modo di vedere ed approcciarsi alle cose e ai problemi, che diventavano così meno problematici. Una sorta di prova del nove che indicava le vie più giuste da seguire. Alcuni la chiamano visione. A me piace chiamarla «visione ispirata» perché rende meglio l’idea di ciò che oggi serve a questa nostra società, e a noi esseri umani così fragili che invece dobbiamo ambire ad essere straordinari. Grazie Valter per il contributo unico e speciale che in questi anni hai portato nel Cda della Fondazione Stella Maris.Tante sono le sfide, ancora in corso, che abbiamo progettato. Le dovremo portare in porto insieme. «A Dio piacendo» amavi dire. Ecco, noi non ti molliamo, e a Dio, come vedrai di persona visto che ti trovi con Lui, piacerà questa nostra fiducia. Quindi, ti disturberemo ancora per un tuo aiuto perché dall’alto la visione è sempre più chiara e lassù le energie sono più vive, potenti e sapienti.
Grazie Valter per il contributo importante che hai portato agli imprenditori del nostro Comprensorio del cuoio e della calzatura e del distretto conciario, ma anche all’imprenditoria italiana, ed alle famiglie dei tuoi collaboratori. Sei stato un vero numero uno! Oggi, più di ieri, qua sulla terra c’è bisogno di sguardi lungimiranti, nuovi e belli come i tuoi, di quelli che muovono le cose, le attività, il commercio e le relazioni umane e tu ce li hai lasciati e, soprattutto, ci hai insegnato come fare per acquisirli e metterli in moto. Speriamo di ricordarcene e di essere bravi ad azionarli.
Ciao, carissimo Valter, costruttore e messaggero di bene. Sono contento di esserti stato amico ed aver ricevuto la tua stima. Sarai sempre vivo nella mia mente e nel mio cuore. Il collegamento con te e con la Stella Maris, con i nostri ragazzi e i loro genitori sarà mantenuto attraverso la «Scienza e l’Amore» che ci contraddistinguono da oltre sessanta anni.
Porgo il più profondo cordoglio ed un abbraccio affettuoso ad Alessandra, Nicolò, Iacopo e ai tuoi cari ricordando loro quanto con la luce negli occhi mi dicevi: «Giuliano ricordati che al cielo si rinasce». Che strano caso, oggi è la ricorrenza di San Pietro e Paolo, le pietre d’angolo della sua fede. Forse, a Dio piacendo, Valter la festeggerà anche con loro. Ne sarebbe felice.