Si avvicina la prima assemblea dei vescovi e delegati diocesani di tutta Italia, che si svolgerà a Roma dal 15 al 17 novembre prossimi, per dare avvio alla fase profetica del cammino sinodale. Il confronto verterà sui risultati della fase sapienziale che si è svolta nelle diocesi e avrà come obiettivo quello di dare linee operative concrete per tutte le Chiese italiane.
Ma anche a livello diocesano il cammino prosegue, anzitutto sotto forma di sensibilità e attenzione, di quell’ascolto spirituale che negli anni scorsi abbiamo sperimentato. Il cammino compiuto fin qui non può essere considerato un evento sporadico o ridursi a una serie di incontri più o meno riusciti: si è trattato di un’opportunità per rinnovare la nostra fede e rafforzare l’ascolto nella comunità. Un’opportunità che ancora possiamo cogliere: l’invito rivolto a tutti a condividere esperienze, difficoltà, speranze, infatti non viene meno.
Il cammino sinodale continua ad offrirci l’opportunità di costruire ponti, di superare le divisioni all’interno delle nostre comunità e di lavorare per l’unità. In una società sempre più individualista e indifferente, la Chiesa può e deve essere un segno di comunione e di speranza. Partecipare al cammino sinodale significa impegnarsi per fare delle differenze nella comunità non un motivo di scontro ma di arricchimento reciproco.
E in questo impegno di comunione si inserisce il compito del discernimento dei segni dei tempi, tra profondi cambiamenti culturali, sociali ed economici, per capire come Dio ci sta chiamando ad essere testimoni della sua Parola oggi. Certo, non è un processo semplice: richiede preghiera, dialogo, capacità di mettersi in gioco. Infine, il cammino sinodale ci ricorda che la Chiesa è per sua natura missionaria. Siamo chiamati ad uscire, a portare il Vangelo nelle periferie esistenziali, ad essere luce e sale della terra. Partecipare al cammino sinodale significa rinnovare il nostro “sì” a questa missione, voler essere parte attiva di una Chiesa che si apre al mondo per testimoniare l’amore.
Il cammino sinodale rimane un’opportunità unica per i singoli e per le comunità di contribuire alla costruzione di una Chiesa più unita, più fedele al Vangelo e quindi più credibile. Mentre si avvicinano gli appuntamenti romani, quindi, non vengano meno il nostro entusiasmo, la nostra speranza, e la ferma convinzione che anche nella nostra diocesi, guidati dallo Spirito Santo, possiamo realizzare un autentico rinnovamento ecclesiale.