Può capitare, aggirandosi nelle piccole librerie, che sia il libraio, notando la tua indecisione, a suggerirti una lettura ad hoc. Se poi capisce che sei un prete può consigliati, ad esempio, un testo di divulgazione scientifica. È quello che mi è capitato in questi giorni, quando sono stato gentilmente indotto ad acquistare «Genesi: il grande racconto delle origini» di Guido Tonelli.
L’autore è uno scienziato, fisico del Cern che ha contribuito alla celebre scoperta del bosone di Higgs. Il libro è composto da sette capitoli, tanti quanti sono i giorni della creazione biblica, ognuno dei quali segna un passaggio fondamentale della moderna cosmogonia, dalla grande esplosione originaria (il Big Bang) al soffio primordiale che ha provocato e provoca l’espansione dell’universo (si parla per questo di inflazione cosmica), dalla formazione della materia all’accendersi delle stelle, fino alla comparsa dell’uomo.
Un viaggio affascinante, lungo 13,8 miliardi di anni, di cui Tonelli – da guida esperta – aiuta il lettore ad affrontare i passaggi più difficili servendosi di immagini tratte dai miti greci e indiani, ma anche di esempi quotidiani e spunti cinematografici. Gli eroi di questa avventura sono gli scienziati, tratteggiati nelle loro vicissitudini umane e accademiche, che con le loro intuizioni e le loro scoperte hanno contribuito a cambiare il nostro modo di vedere il mondo, spingendoci a elaborare un nuovo racconto delle origini. Le teorie nascono e tramontano, cambiano i paradigmi… La teoria più accreditata oggi porta a pensare a una minuscola fluttuazione quantistica del vuoto – che in realtà tanto vuoto non è mai stato che avrebbe innescato la meravigliosa evoluzione dell’universo, sotto la spinta di un soffio inarrestabile. E qui finiscono le analogie. Lungi da me voler suggerire ingenui concordismi tra il racconto biblico e la scienza contemporanea. Resta però un fatto: che un grande racconto delle origini è necessario all’uomo per poter affrontare i drammi del presente e per guardare con fiducia al domani. Come è accaduto al popolo ebraico, che nelle Sacre Scritture ha trovato la forza per attraversare le crisi dell’esilio, della diaspora, della shoah; come avviene ad ogni essere umano, che solo collocandosi in una storia che affonda le radici in un passato lontano può dare un senso alle difficoltà presenti e immaginare il proprio futuro. Per questo – conclude Tonelli – arte, scienza e filosofia sono ancora discipline necessarie. E anche la religione, aggiunge il sacerdote, concludendo soddisfatto la lettura.