Sui righi e negli spazi … note di vita del maestro Duilio Neri»: con questo titolo, lo stesso del libro presentato dalla figlia del Maestro Neri, domenica 20 giugno si è svolta l’importante iniziativa musicale che ha visto protagonista la vita e le opere del musicista sanminiatese, una figura tanto cara alla gente della città della Rocca. Insieme alla figlia Anna Maria hanno voluto partecipare proprio tutti a questo evento: c’era il professor Andrea Landi che, oltre a far da moderatore agli interventi ha presentato gli intrattenimenti musicali offerti delle bande riunite per l’occasione e non poteva mancare il primo cittadino, il sindaco Simone Giglioli, che ha sottolineato l’importanza della figura del Maestro per San Miniato e non solo.
È intervenuto anche monsignor Andrea Migliavacca, che ha richiamato a quanto sia importante fare e costruire una comunità attraverso la musica; un fare comunità che è stato uno specifico della produzione musicale liturgica di Duilio Neri. Ecco allora la suggestiva proposta del nostro vescovo: «Perché non organizzare una bella celebrazione, in un’occasione particolare, dove ad accompagnarci nei canti siano proprio le nostre bande?». Il vescovo, che a lungo si è cimentato in gioventù con lo studio della tromba, ha poi fatto una battuta. «Se in questo momento potessi scegliere dove stare, mi piacerebbe essere lì con i bandisti a suonare la tromba». Anna Maria Neri, figlia di Duilio, oltre a presentare il libro nelle sue sezioni biografiche e musicali, ha ricordato anche qual è stato l’input che ha visto la nascita di questo importante lavoro di risistemazione dell’archivio del padre: «Un giorno per la strada una persona mi ha detto: “Lei è la figlia del maestro Neri? Non avete mai pensato di scrivere qualcosa sul vostro babbo, che a me sembra cosa dovuta? Non sono un musicista, ma ho sempre seguito la sua banda”».
L’autrice ha poi ringraziato la sorella alla quale va il merito di aver scelto il titolo del libro, «Sui righi e negli spazi»… sui righi perché sui righi del pentagramma c’è sempre una commistione tra le note, e negli spazi è riferito sia al pentagramma che al mondo, perché è nel mondo che il padre ha portato la sua musica. Carlo Fermalvento, organista e direttore della cappella musicale della nostra Cattedrale, ha poi dato il suo contributo: «Duilio era lo zio di mio padre, ma io l’ho sempre considerato un mio vero e proprio zio. Veniva spesso a casa nostra e aveva notato in me l’inclinazione alla musica. A 5-6 anni strimpellavo infatti già una tastiera Bontempi. Incoraggiò allora i miei genitori a farmi studiare al Conservatorio. Duilio mi rendeva partecipe dei suoi lavori e ha contribuito molto alla mia formazione. In me vedeva un po’ il suo erede». Toccante poi il ricordo di Fermalvento sulla scomparsa dello zio: «Quel giorno era venuto a casa mia per finire una rielaborazione del canto “Il Tuo Popolo in Cammino”. Poi, la sera, alle nove mi telefonarono e mi dissero che lo zio se n’era andato. La presi male perché ero attaccatissimo a lui». Il ricordo di Duilio Neri è poi andato avanti con le parole di Giampaolo Lazzeri, presidente nazionale Anbima (Associazione nazionale delle bande italiane musicali autonome) che ha presentato una proposta: «Dopo questa bella giornata chiedo all’Amministrazione comunale di San Miniato se non sia il caso di dedicare una via o una piazza al maestro Duilio Neri, cosa significativa quanto dovuta», una proposta per valorizzare la figura di questo Maestro ma anche per valorizzare le bande che ci regalano tanta bella musica d’autore.