C’è un luogo della Diocesi che in queste settimane sta tornando alla ribalta regionale e nazionale con una risonanza mediatica importante. Si tratta dell’antico borgo di San Pantaleone a San Pantaleo, nel comune di Vinci, ai margini della Diocesi di San Miniato, sul confine con quella di Pistoia.
Un gruppo ben nutrito di cittadini, dopo aver appreso della candidatura del borgo pietroso al concorso dei «Luoghi del Cuore FAI 2020» ha deciso di impegnarsi fattivamente per la raccolta delle firme a sostegno della candidatura e contribuire così alla conoscenza di questo luogo molto significativo per la storia locale e per quella con la S maiuscola. Qui infatti, a San Pantaleo, è vissuta per quarant’anni la madre del genio dei geni, Leonardo da Vinci. Qui gli studiosi hanno, negli anni, ritrovato documenti inoppugnabili che dimostrano non solo la presenza di Caterina, madre di Leonardo, ma di tutta la famiglia di fratelli e sorelle di Leonardo, nati dal matrimonio di Caterina con un fornaciaio del luogo, tale Antonio Buti detto Accattabriga. Non solo documenti fiscali come gli estimi e le decime ma documenti ecclesiastici: Caterina è stata testimone di molti matrimoni che i documenti d’archivio descrivono e che si sono svolti alla presenza del parroco di San Pantaleone.
Venerdì 24 luglio ai Giardini della Casa del Popolo dell’Apparita di Vinci erano presenti, per questa serata speciale dedicata alla candidatura di San Pantaleone Martire a «Luogo del Cuore FAI 2020», alcuni nomi illustri: Alessandro Vezzosi, studioso di Leonardo di fama internazionale, Nicola Baronti, saggista e appassionato di tradizioni popolari, Alexander Di Bartolo, bibliotecario e archivista, Rossana Ragionieri, direttrice de «Il segno di Empoli», il sindaco della cittadina Giuseppe Torchia, il parroco don Antonio Velotto.
È stata un’occasione – hanno dichiarato i rappresentanti del comitato «Noi per San Pantaleo» – per festeggiare insieme la raccolta delle prime mille firme per la salvaguardia del «luogo simbolo» della Valle del Vincio, già definito «il paesaggio materno di Leonardo». Ora le firme raccolte in poco più di un mese sono oltre mille e duecento. Anche il delegato della sezione di Firenze del FAI ha voluto portare i saluti del Fondo Ambiente Italiano complimentandosi per l’attivismo del comitato locale. San Pantaleone a Vinci, con la sua antica chiesa risalente al XIII secolo, è nei primi dieci luoghi toscani più votati, al settantesimo posto in Italia in una classifica che vede ben oltre 6000 candidature. Nell’occasione della conferenza sono stati consegnati alla gente di San Pantaleo e Apparita degli importanti messaggi di augurio: dalla Fiaccola di San Pantaleone a Borgo Montoro all’Argentina. Proprio così, con un collegamento video con la Comunità del Santuario di San Pantaleone, del quartiere Mataderos di Buenos Aires, è arrivato un segno di amicizia e di appoggio alla candidatura di San Pantaleone Martire da parte del santuario argentino, meta ogni mese di migliaia di fedeli, e costruito cinquant’anni or sono dagli emigrati italiani.
Un luogo molto significativo perché ogni anno il cardinale Bergoglio andava a celebrare la festa e la messa per il giorno di San Pantaleone, il 27 luglio, come lui stesso ha ricordato nelle vesti di Papa Francesco: «Un tempio che appare fermo – come ha scritto – ma che il popolo di Dio pellegrino fa camminare. Così ha camminato per cinquant’anni nei cuori di tanti fedeli che sono venuti a venerare il santo, a implorare la salute e a professare la loro fede. Così ha camminato nel cuore del quartiere, proiettandosi per tutta la città». Un incoraggiamento a livello internazionale per far “correre” anche la candidatura a Luogo del Cuore dell’antichissima cappella di San Pantaleo di Vinci dedicata al Santo, protettore dei medici, risalente a prima del XIII secolo, ora in gravi situazioni di degrado. Ambasciatore di San Pantaleo in Argentina è stato lo storico e studioso leonardiano, Alessandro Vezzosi, che durante la serata è intervenuto sul tema «Leonardo e San Pantaleone nel mondo».
Già nel 2007 Vezzosi, con il prof. Carlo Pedretti, è stato protagonista di un evento eccezionale a San Pantaleone Martire dedicato a Caterina, madre di Leonardo, che di fatto ha riaperto un interessante ciclo di studi sulla donna, abitante di questa comunità. Nella serata del 24 luglio è stato ricordato un altro personaggio che ha vissuto a San Pantaleo l’infanzia scoprendo la propria vocazione artistica e diventando un pittore e un maestro del Novecento empolese: Sineo Gemignani (1917-1973). Si tratta della riscoperta di un antico legame tra i pittori e San Pantaleo, protagonisti già negli anni Cinquanta di straordinarie rassegne organizzate dal Comune dedicate al tema «La Pittura dei Campi». Questo nuovo aspetto è venuto fuori a seguito proprio della candidatura del FAI, come ha spiegato la professoressa Rossana Ragionieri, direttrice de Il Segno di Empoli.
Nella serata Nicola Baronti ha presentato anche gli esiti di una prima ricerca dedicata alle «feste religiose e ai baccanali» di San Pantaleo, conosciute anche come la «festa dei carciofi»: aneddoti e storie curiose legate al territorio e a un intero popolo, dove sacro e profano, fede e tradizioni popolari si intrecciano. L’evento ha avuto il patrocinio dal Comune di Vinci, nell’ambito del programma delle manifestazioni estive, e il plauso del vescovo Migliavacca che ha scritto una lettera al Comitato complimentadosi per l’iniziativa.