Cinque opere targate San Miniato saranno esposte a Roma in occasione della mostra nazionale allestita in occasione del Giubileo degli artisti dal 15 al 18 febbraio 2025. Un vero e proprio riconoscimento a livello nazionale per la sezione dell’Unione Cattolica Artisti di San Miniato, unica presente con cinque opere, più rappresentata dei grandi capoluoghi artistici italiani come Milano, Roma, Napoli, Bologna. Frutto di un lavoro serio e continuativo che ha portato a proporre all’appuntamento giubilare capitolino opere di indubbia qualità.
«Da alcuni anni la sezione di San Miniato accoglie artisti provenienti da tutta Italia tra i suoi soci, andando in soccorso a coloro che non hanno un coordinamento oppure che l’avevano ma l’hanno chiuso. Ecco che San Miniato può considerarsi una sezione aperta e sui generis arricchita da molte esperienze. Questo porta a un inevitabile arricchimento d’insieme attraverso lo scambio di esperienze e il confronto e questa alza inevitabilmente l’asticella della qualità artistica che viene realizzata», spiegano Fabrizio Mandorlini presidente e Alma Francesca vice presidente – della sezione Ucai.
L’esposizione sarà al Palazzo del Vicariato della diocesi di Roma, in pieno centro, mentre altre location per eventi e vernissage saranno la sala del Senato della Repubblica in piazza della Minerva e la galleria La Pigna. Durante il mese di settembre, una giuria composta da Elisa Barani, Paolo Grigò, e Federico Eligi aveva selezionato le opere sanminiatesi da inviare alla candidatura romana, in tutto nove. Nel mese di dicembre una specifica giuria nazionale dopo aver valutato schede, dettagli, descrizioni e soprattutto la qualità delle opere, ha selezionato tra quelle provenienti da tutta Italia, le migliori per far parte della mostra nazionale in occasione del Giubileo degli Artisti. Una selezione molto rigorosa considerando che in tutto saranno circa trenta le opere in mostra. Per tutti un unico tema da proporre: il giubileo. Silvana Fedi, fucecchiese, insegnante, sarà a Roma con la poesia «Immagino la Speranza».
Ha in passato pubblicato poesie per «Pagine Editore»; unisce all’interesse per la parola, quella della pittura. Insieme a lei ci sarà Patrizia Bianconi, santacrocese ed ex insegnante alla scuola primaria con il suo racconto «Ginestra, la rondine coraggiosa». In passato ha pubblicato alcuni libri illustrati dai pittori Sauro Mori e Alma Francesca. Oltre ai racconti, scrive poesie. Le opere di Silvana Fedi e Patrizia Bianconi saranno contenute in una specifica pubblicazione realizzata per l’occasione insieme agli altri componimenti provenienti dalle città italiane e parteciperanno al vernissage della parola domenica 16 febbraio alla sala del Senato della Repubblica. La pittura sarà rappresentata a Roma da Sonia Rossetti di Castelfiorentino con un’opera (tecnica mista acrilico e olio su supporto scuro) dal titolo «Un’ancora tra il cielo e la terra».
Maturità artistica a Lucca, Rossetti continua a sperimentare nella pittura i nuovi modi di rappresentare il corpo continuando la mia formazione in pittura all’Accademia di Firenze, disegnando modellato e decorazioni presso la scuola di ceramica di Montelupo Fiorentino. «Spero che gli uomini non perdano la speranza perché la speranza è la tensione verso la perfezione geometrica dell’anima e ci avvicina a Dio spiega –. Un uomo anziano, forte, pacato e inarrestabile che cammina verso la luce con l’ausilio della speranza. L’uomo che ho dipinto è nudo, utile come tensione dal buio alla luce». Due le sculture che saranno esposte a Roma.
La prima è stata realizzata da Bruno Gandola e si intitola «Pellegrini di Speranza». È realizzata in bronzo e cera persa. Pittore e scultore, Gandola è stato docente di pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera, direttore delle scuole serali degli artifici di Brera e della scuola regionale di restauro di stucchi e scagliole. Dice l’artista: «Sul tema della vita di San Bernardo, ho rappresentato il pellegrino che nelle sue missioni invitava alla pace nel periodo in cui i crociati si recavano alla liberazione del Santo Sepolcro».
La seconda opera è del maestro vetraio Raffaele Darra e ha come titolo «Il Sogno di Giacobbe» e si tratta di una scultura polimaterica (vetrofusione, pittura e ferro). Diplomato all’Accademia di Belle Arti «G.B. Cignaroli» di Verona unisce la tradizione artigianale con la sperimentazione e la ricerca, le realizzazioni si collocano sulla soglia che divide (o che unisce) l’arte e il design. «Ho scelto questa pagina biblica perché mi ha attratto questo tema essendo presente la scala che è un simbolo a me caro già utilizzato anche in altre opere spiega l’artista -. Essa raccontava bene un mio stato d’animo ovvero la sensazione di non essere all’altezza in alcuni momenti della propria vita e quindi si ha paura a salire. La sensazione è quella di stare di fronte a una scala che potrebbe innalzarti ma hai paura a salirci perché di vetro e temi che non possa reggerti».
Nello spazio espositivo del palazzo vicariale di Roma, troveranno luogo in forma virtuale, in un video, anche le opere di tutti coloro che hanno partecipato alla selezione nazionale. Degli artisti della sezione di San Miniato sarà possibile quindi vedere la scultura «I pellegrini di speranza, di luce, di bellezza» di Ermanno Poletti (gesso ceramico patinato e foglia oro 24 carati), le pitture di Simonetta Fontani «La speranza» (tecnica mista) e Vincenzo Denti «Il sogno di San Giuseppe» (carboncino blu di Prussia su carta). Per la poesia, «Anelito di salvezza» di Mara Faggioli. Terminata l’esposizione in occasione del giubileo degli artisti, le opere saranno visitabili presso la galleria «La Pigna» di Roma fino a fine febbraio.