Riportiamo a seguire l’intervento del Vescovo Giovanni al Ritiro del Clero di Avvento 2023.
Ecco, io verrò presto e porterò con me il mio salario, per rendere a ciascuno secondo le sue opere. Io sono l’Alfa e l’Omega, il Primo e l’Ultimo, il principio e la fine. (…) Io, Gesù, ho mandato il mio angelo, per testimoniare a voi queste cose riguardo alle Chiese. Io sono la radice della stirpe di Davide, la stella radiosa del mattino». Lo Spirito e la sposa dicono: «Vieni!». E chi ascolta ripeta: «Vieni!». Chi ha sete venga; chi vuole attinga gratuitamente l’acqua della vita. Colui che attesta queste cose dice: «Sì, verrò presto!». Amen. Vieni, Signore Gesù. La grazia del Signore Gesù sia con tutti voi. Amen! (Ap 22, 12-13.16-17.20-21)
Noi ci muoviamo da un’origine e andiamo verso una meta. Non possiamo agire senza un’idea conduttrice o una meta. Ma questo è sempre, per ogni uomo qualcosa di più alto da sé, di cui non siamo padroni. Ci si muove per l’attesa che la realtà sia piena di senso, si compia.
I grandi poeti hanno capito questa dimensione del presente come attesa che il Mistero si sveli, venga nell’istante presente:
Ah, tu non resti inerte nel tuo cielo
e la via si ripopola d’allarmi
poiché la tua imminenza respira contenuta
dal silenzio di lucide pareti
e dai vetri che fissano l’inverno.
Camminare è venirti incontro, vivere
è progredire a te, tutto è fuoco e sgomento.
E quante volte prossimo a svelarti
ho tremato d’un viso repentino
dietro i battenti d’una antica porta
nella penombra, o a capo delle scale.
(Mario Luzi, da “Quaderno gotico”, Firenze 1947)