Sabato 10 ottobre 2020, presso la Sala Pio XII di Montopoli, si è tenuta una conferenza sul tema del passaggio della Seconda Guerra Mondiale dal Valdarno Inferiore. Un’iniziativa organizzata dall’associazione Arco di Castruccio, presieduta da Marzio Gabbanini. Presente anche il Sindaco Giovanni Capecchi.
La conferenza, coordinata dal sottoscritto, ha avuto due parti distinte. La prima parte ha visto l’intervento di Claudio Biscarini, esperto di storia militare della Seconda Guerra Mondiale in Toscana, autore di oltre trenta pubblicazioni sul tema. Biscarini ha tratteggiato l’andamento del conflitto nel medio Valdarno Inferiore nell’estate del 1944, inquadrandolo nel più ampio contesto della Campagna d’Italia. In particolare ha ricordato come lungo le rive dell’Arno il fronte rimase fermo per circa 40 giorni, nonostante la spedita avanzata nella Toscana Meridionale dopo la Liberazione di Roma. Ciò fu dovuto sia alla riorganizzazione difensiva dei reparti della Wehrmacht, ma anche alla necessità di riposo e di riorganizzazione da parte delle divisioni alleate, che avevano operato un’avanzata di centinaia di chilometri in poco più di un mese. In quei 40 giorni avvennero episodi gravissimi, come la Strage del Duomo di San Miniato (22 luglio) e l’Eccidio del Padule di Fucecchio (23 agosto). A partire dal 1 settembre, quando gli Alleati attraversarono l’Arno, il fronte si spostò ai piedi dell’appennino pistoiese. La seconda parte è stata incentrata tutta sul territorio montopolese, grazie alla preziosa relazione di don Luciano Niccolai, lucido testimone di quei giorni.
In particolare ha riportato ai presenti il difficilissimo clima vissuto durante il passaggio del fronte, le difficoltà patite dalla popolazione, le distruzioni operate dai tedeschi in ritirata, come la rocca minata il 13 luglio 1944. Il giorno successivo gli Americani entrarono a Montopoli e la popolazione pensò che il peggio fosse ormai alle spalle. Invece, da quella sera stessa, la cittadina si trovò sotto il tiro dei cannoneggiamenti tedeschi. Una situazione che si protrasse anche nei giorni successivi e che vide la morte del pievano don Omero Guidotti. Assieme ad altre vittime, fu colpito mortalmente dalle schegge di un proietto d’artiglieria caduto ed esploso proprio di fianco alla chiesa dei SS. Stefano e Giovanni Evangelista.
E poi la festa della Madonna di San Romano che quell’anno si svolse a Montopoli, poiché la venerata immagine, dopo il grave danneggiamento del Santuario, fu costretta a «sfollare» presso il Conservatorio di Santa Marta. Una festa che fu partecipatissima dalla popolazione che, in qualche modo, cercò di lasciarsi alle spalle gli orrori della guerra stringendosi davanti alla Madre Celeste.