Nella giornata di preghiera per le vocazioni, un gruppo di adolescenti provenienti da tutta la diocesi ha percorso a piedi un tratto della via Francigena, da San Miniato Basso a piazza Duomo, riflettendo sulla fondamentale vocazione alla felicità. Le riflessioni spirituali prendevano spunto dalla figura dei personaggi principali della favola di Pinocchio.
Domenica scorsa si sono conclusi gli incontri annuali organizzati dal Centro Diocesano Vocazioni, con una camminata sulla via Francigena insieme al vescovo Andrea. Hanno partecipato più di cinquanta adolescenti provenienti da diverse parrocchie della diocesi, insieme all’équipe di pastorale vocazionale guidata da don Simone Meini.
C’è stato un primo momento di conoscenza con un breve giro di nomi e provenienza e, dopo aver scaldato i muscoli con un breve sketch – balletto, il gruppo si è incamminato da San Miniato Basso verso la piazza del Duomo. Il percorso è stato scandito da riflessioni a partire dalla storia di Pinocchio e dei suoi personaggi, alternate con canti. Le tappe sono state quattro e ad ognuna di esse venivano consegnate delle domande ai ragazzi perché potessero riflettervi durante il percorso. Come la fatina vuole bene a Pinocchio, così Gesù vuole bene a ciascuno di noi. Ci accorgiamo di quanto bene ci vuole Dio? Il Grillo cerca di guidare Pinocchio nelle avventure della sua vita ma lui non lo ascolta. Gesù fa la stessa cosa con noi, attraverso la sua parola e la sua presenza ci vuole guidare nelle avventure della nostra vita. Noi lo ascoltiamo? Che voce ascoltiamo? E ancora, il gatto e la volpe ingannano Pinocchio illudendolo. Così è il peccato che ci inganna, illudendoci e portandoci a soffrire. Abbiamo fatto questa esperienza del peccato? Infine la fatina trasforma il burattino in bambino e anche Gesù ci trasforma interiormente. Ma noi desideriamo lasciarci trasformare dall’amore di Gesù? Nell’ultima tappa, fuori dalla Cattedrale, il vescovo Andrea ha fatto un breve riassunto dell’esperienza vissuta, riprendendo i 4 punti di riflessione e sottolineando più volte che Gesù è l’amico che ci dona la felicità. Anche quando sbagliamo dobbiamo rialzarci e ricominciare perché Gesù non ci vuole tristi, ma ci vuole nella gioia. Un messaggio di fiducia che i ragazzi hanno accolto con spontaneità ed entusiasmo.
«Abbiamo notato in questi ragazzi – ha detto monsignor Migliavacca all’indomani dell’evento – la voglia e la gioia di stare insieme, di portare allegria, ma anche la capacità di ascolto e di raccogliere i messaggi positivi che si volevano dare loro. Ieri, poi, che era la giornata di preghiera per le vocazioni, c’è stata la proposta ai ragazzi di ricercare come vocazione, che il Signore indica a ciascuno di loro, la felicità. Gli adolescenti – ha concluso il vescovo – sono un’opportunità, una forza, una presenza positiva da scoprire e valorizzare nelle nostre parrocchie».