Sabato 28 maggio, nella mattina, si è svolto l’open day presso il Consultorio diocesano «A. Giani» di San Miniato, in occasione della Giornata Nazionale della Consulenza Familiare. Al Consultorio operano gratuitamente professionisti di varie discipline. Moira Checcucci e Gabriella Boldrini, consulenti familiari, hanno avuto il piacere di far conoscere le attività del Consultorio, presente da più di dodici anni nel nostro territorio. Molti si sono meravigliati e stupiti perché non erano a conoscenza della sua esistenza, altri non sapevano del cambio di sede, che da un anno e mezzo circa si trova nel centro storico di San Miniato.
L’occasione dell’apertura straordinaria ha permesso di far conoscere e apprezzare a tutti la figura e il servizio di Alberto Giani, a cui il Consultorio è intitolato, «testimone credibile di una fede profondamente incarnata e laicamente vissuta, spesa nella formazione dei giovani e delle coppie, nell’aiuto ai poveri e alle persone in difficoltà». Diverse persone anziane hanno chiesto di non dimenticarle e di programmare qualche attività pensata ad hoc per loro, «perché abbiamo tanto bisogno di parlare anche noi», hanno sostenuto. «La presenza di due professionisti intervenuti ci ha fatto maggiormente riflettere», ha evidenziato Gabriella Boldrini: «un medico di famiglia e un’avvocata ci hanno fatto visita, per conoscere direttamente i servizi gratuiti, offerti dall’équipe multidisciplinare del Consultorio. Di frequente, infatti, hanno riferito che nella loro attività professionale, avvertono la necessità di indirizzare i loro assistiti verso gli operatori del Consultorio e quindi hanno voluto rendersi conto di persona di che cosa si trattasse effettivamente».
«Abbiamo voglia di continuare a fare rete», ribadiscono le due Consulenti familiari, «collaborando insieme a tutti quei professionisti che si prendono cura, nei vari ambiti e a vario titolo, della famiglia. L’interesse dimostrato ci ha dato nuova energia e ci spinge ad impegnarci ulteriormente, per farci ancora più vicini e presenti ai bisogni delle persone della nostra Diocesi, accogliendo molto volentieri, anche le necessità delle singole comunità parrocchiali e le richieste che potranno pervenire da parroci, catechisti e animatori»