San Miniato Cattedrale

Omelie del Giovedì Santo

+ Giovanni Paccosi

Santa Messa Crismale

«Lo spirito del Signore Dio è su di me, perché il Signore mi ha consacrato con l’unzione». Lui, Gesù, è l’unto, il Cristo, il Messia. L’unzione ha un senso di grandissima importanza nella Storia della Salvezza. Così ne parlano le premesse del libro del rito che stiamo celebrando: «L’olio, come l’aria, l’acqua, la luce, appartiene a quelle realtà elementari del cosmo che meglio esprimono i doni del Dio creatore, redentore e santificatore. Questa natura dell’olio è assunta nel simbolismo biblico-liturgico ed è caricata di un particolare valore per esprimere l’unzione dello Spirito che risana, illumina, conforta, consacra e permea di doni e di carismi tutto il corpo della Chiesa.» (Premesse del rito).

Le letture ci illuminano sul compito di Gesù: Lui stesso lo fa. Citando il profeta Isaia afferma: «mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai miseri». Il Vangelo, lieto annuncio non è un libro, ma una folata dello spirito che investe attraverso Gesù l’unto, il mondo e lo rinnova. Lui infatti è venuto «a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri, a promulgare l’anno di grazia del Signore». L’anno di grazia è un tempo privilegiato, il Giubileo, ma il tempo di grazia, il Giubileo, non è un meccanismo ma l’incontro con Lui, nella sinagoga di Nazareth e ora. » Leggi tutto


Santa Messa “in Cœna Domini”

San Giovanni nel suo vangelo introduce la lavanda dei piedi e la Cena pasquale che ne segue con le solenni parole che abbiamo ascoltato: «Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava…» «Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine». Ci amò sino alla fine, fino al suo farsi nulla, che avrebbe realizzato poche ore dopo, accettando di andare come agnello al macello, nella passione, sulla croce.

Ma gli apostoli ancora non sanno. Gesù apre poco a poco la loro mente e il loro cuore. «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi». Nell’amore reciproco Ges indica il segno del nostro volersi lasciar trasformare da Gesù, della nostra immedesimazione con Lui. » Leggi tutto