Mons. Fausto Tardelli, vescovo di Pistoia e predecessore del vescovo Andrea a San Miniato, ha tenuto venerdì 21 febbraio scorso una conferenza promossa dal Serra Club sul tema della fede: “La fede non è un’idea, ma un incontro”, questo il titolo esatto, che è anche il tema di riflessione scelto dal Serra Italia per il biennio in corso.
Questo tema, ha evidenziato all’inizio del suo intervento il vescovo Fausto, è certamente significativo e importante ed è riconducibile all’enciclica di Papa Benedetto, Deus caritas est, che subito, al n.1, dice: “all’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva”. Importante sottolineatura, cara anche a Papa Francesco, che l’ha esplicitamente ripresa in una omelia (nell’Avvento del 2016) in Santa Marta. Ecco allora che per capire cos’è la fede occorre prima sgombrare il campo da cosa non lo è. La fede infatti non è una dottrina, non è certamente una morale, un insieme di regole, ma non è neppure una forma di spiritualità. Certo – ha spiegato mons. Tardelli – la fede è anche tutto questo, ma non lo è primariamente, come bene ci hanno ricordato Papa Benedetto e Papa Francesco.
La fede in origine, prima di ogni altra cosa, è dunque davvero e solo un incontro; un incontro concreto, reale, non con un’idea astratta, con una dottrina, una filosofia o un’etica, ma con una persona: con la persona di Gesù Cristo che i vangeli ci fanno conoscere. Questo concetto è talmente importante da cambiare radicalmente la prospettiva di approccio alla fede del Cristiano, fede che autenticamente nasce sempre e solo dall’incontro col Verbo fatto carne, mandato come «uomo agli uomini » e che « parla le parole di Dio » (Gv 3,34) e porta a compimento l’opera di salvezza affidatagli dal Padre (cfr DV 4 e seguenti).
E del resto, che si tratti di un incontro reale e concreto ce lo dice benissimo san Giovanni apostolo nella sua prima lettera: “Ciò che era fin da principio, ciò che noi abbiamo udito, ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato e ciò che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo della vita, quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunziamo anche a voi”(cfr 1Gv 1-3).
Dunque, nella successione apostolica, e nella missione stessa della Chiesa, assistita dallo Spirito Santo, l’incontro autentico col Cristo incarnato, morto e risorto, si rende possibile agli uomini di ogni tempo e di ogni luogo. È nella Chiesa infatti che la salvezza è perpetrata nel tempo, nella misura in cui Essa, come fedele sposa di Cristo, sarà capace di mostrarne il volto amorevole e misericordioso, attraverso la celebrazione dei sacramenti e la testimonianza della carità,“vi riconosceranno da come vi amerete” (cfr Gv 13, 35).
Il vescovo Fausto, al termine dell’esposizione, ha ringraziato il presidente del Serra Club di San Miniato, Michele Contino, dell’invito a questa conferenza che, nonostante i molti impegni della Chiesa Pistoiese, ha accettato volentieri anche come occasione per tornare di tanto in tanto nella sua “prima” diocesi in cui ha svolto i primi 10 anni del suo ministero episcopale. Un ringraziamento che i Serrani e i numerosi amici presenti hanno ricambiato con sincero affetto e riconoscenza.