Mese Missionario

Lettera ai parroci per la Giornata di preghiere e di raccolta per le Missioni

Sr. Marie Jehanne Sebuhuzu*

È iniziato il mese tradizionalmente dedicato alla preghiera e alla sensibilizzazione missionaria, che culminerà con la Giornata Missionaria Mondiale che celebreremo il 19 ottobre 2025. È, di certo, l’occasione propizia per allargare il cuore e lo sguardo verso quelle terre lontane, dove tanti fratelli e sorelle aspettano di conoscere Gesù.

Il tema dell’ottobre, in questo anno giubilare ci offre l’immagine di ciò che dobbiamo diventare: essere «Missionari di speranza tra le genti». Esso richiama ai singoli cristiani e alla comunità dei battezzati a mettersi in cammino sulle orme di Cristo, per diventare, con Lui e in Lui, segni e messaggeri di speranza per tutti Questo appuntamento, che si celebra ogni anno, è un’occasione di ricordare e rilanciare l’importanza dell’impegno missionario, di riflettere sul mandato missionario della Chiesa e rinnovare la propria adesione alla missione di portare il Vangelo a tutti i popoli. Il messaggio del Santo Padre assume un’importanza significativa. Ci invita a adottare uno stile di vita che contrasta l’indifferenza, che porta la speranza là dove c’è disperazione. Così la Chiesa, e ogni cristiano, sono chiamati a un cammino di prossimità e speranza per il mondo, o meglio, ad essere missionari di speranza tra la gente.

Il 19 ottobre chiediamo a tutti i fedeli di dare il loro generoso contributo, per rendere possibile a tante persone nel mondo una vita dignitosa. Ricordiamo che la colletta della Giornata Missionaria Mondiale sostiene la vita di 1.100 fra le più povere diocesi dell’Africa, dell’Asia e dell’America Latina, dove la Chiesa locale è spesso l’unica istituzione ad impegnarsi per il bene della popolazione.

Vi esortiamo dunque a valorizzare questa giornata missionaria, nelle nostre singole parrocchie, con la preghiera che accende la scintilla della speranza, accesa da Dio in noi, perché diventi un grande fuoco, che illumina e riscalda tutti attorno, anche con azioni e gesti concreti ispirati dalla preghiera stessa.

*Direttrice dell’Ufficio Diocesano per la Cooperazione Missionaria tra le Chiese