Fondata nel 1822 dal vescovo di San Miniato Torello Pierazzi e, tra gli altri, dal poeta Pietro Bagnoli, l’Accademia entra nel suo terzo secolo di storia vantando tra i suoi soci illustri personaggi del calibro di Alessandro Manzoni e Giosuè Carducci
Per uno strano scherzo del destino, come nel 1922, così anche per il secondo centenario della “Società scientifico letteraria degli Euteleti”, che tutti conosco come Accademia degli Euteleti, le celebrazioni giubilari del consesso sanminiatese, hanno avuto inizio l’anno successivo, nel 2023. Già nel dicembre 2022, in occasione della presentazione del Bollettino n. 89 il presidente uscente Mecca aveva annunciato al pubblico l’inizio dei festeggiamenti e la preparazione di una monografia storica sulle vicende degli Euteleti negli ultimi duecento anni. A gennaio di quest’anno l’inizio della presidenza Macchi e il coordinamento del lavoro da parte del nuovo presidente, ha portato all’esito sperato: un libro di importanza capitale per la storia del consesso cittadino, che reca proprio il titolo “Accademia degli Euteleti 1822-2022”, presentato venerdì 30 giugno a Palazzo Grifoni. Una sala gremita con la presenza delle autorità religiose, civili e militari della città e della Regione insieme ad alcune accademie di altre città toscane, a fare da cornice alla presentazione ufficiale del volume che è stato sinteticamente illustrato dall’intervento del professor Vincenzini, presidente della ben più famosa Accademia dei Georgofili di Firenze. Luca Macchi, dopo il saluto di benvenuto del commendator Guicciardini Salini della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato – ente che ha sovvenzionato interamente la stampa del libro e che affiancherà l’Accademia nell’anno giubilare – ha introdotto a grandi linee l’importanza della pubblicazione: la prima monografia interamente dedicata alla vita degli Euteleti.
«Una monografia curata dal consiglio direttivo dell’Accademia, un lavoro corale – ha sottolineato Macchi – che tenta di ricostruire gli episodi più significativi dei duecento anni con degli approfondimenti arricchiti dalla documentazione d’archivio e iconografica». Il vescovo di San Miniato Giovanni Paccosi, intervenendo al convegno, ha rimarcato l’utilità delle accademie e il loro sguardo al futuro, facendo proprio il significato misterioso del neologismo “euteleti” e dello stemma: «Uomini di buona volontà che percorrono i sentieri del sapere senza costrizioni, quindi liberi». Un nome, quello di euteleti, che sottende un vero e proprio programma culturale che in questi due secoli gli accademici hanno tentato di portare avanti, spendendosi anche per il bene della città. Il legame con San Miniato è stato ricordato anche dal sindaco Giglioli che ha voluto richiamare come «nella storia anche il comune abbia fatto la sua parte per la buona riuscita delle iniziative degli Euteleti, ospitando nei locali comunali il nobile sodalizio».
Effettivamente alcune delle “adunanze pubbliche”, specie le più importanti, si erano svolte già nell’800 all’interno del palazzo comunale; poi nel secondo dopoguerra l’Accademia è stata ospite nei locali attigui alla biblioteca comunale presso i loggiati di San Domenico, sino agli anni ottanta quando è stata concessa la sede di Palazzo Migliorati nell’edificio che era di proprietà della Cassa di San Miniato, oggi Crèdite Agricole. L’ospite d’onore della serata, il presidente dei Georgofili Vincenzini, ha illustrato i contenuti salienti della monografia puntando l’attenzione soprattutto sui primi cento anni e al legame con la “sorella” Accademia dei Georgofili, con la quale gli Euteleti possono vantare un particolare rapporto di comunanza su alcuni temi (quelli agricoli in particolare) e la presenza di personaggi attivi in entrambi i sodalizi, come per la figura dell’agronomo Cosimo Ridolfi, grande animatore anche delle “adunanze” sanminiatesi.
Vincenzini ha ricordato il grande contributo di una accademia generalista come quella degli Euteleti, che si è spesa nei secoli per raccogliere le forze intellettuali della città, producendo approfondimenti di grande qualità sulla storia locale, e molte altre discipline, ma anche ponendo attenzione al mondo femminile, come dimostrano le precoci nomine delle intellettuali donne – per lo più poetesse e scrittrici di opere morali – nel novero degli accademici corrispondenti. Il presidente dei Georgofili ha voluto quindi soffermarsi sull’importanza del metodo di appartenenza di un’accademia – la cooptazione – che garantisce di poter individuare e far entrare in una società culturale quelle persone che hanno dimostrato «attitudine e buona volontà per migliorare la società e quindi sono ritenute meritevoli di farne parte per poter contribuire al progresso umano e civile di una società».
A chiosa dell’intervento di Vincenzini quello del presidente della Regione Eugenio Giani che ha approfondito il ruolo delle accademie nel contesto storico toscano, da quella della Crusca a quella del Cimento, per arrivare all’importanza dell’Accademia sanminiatese degli Euteleti, depositaria dei precedenti sodalizi. Ha concluso infine Luca Macchi che ha voluto ringraziare formalmente «tutti gli accademici di questi duecento anni, quelli presenti e quelli che ci hanno preceduto e che hanno consentito di arrivare fino ai nostri giorni. Abbiamo una grande responsabilità nel perpetuare una tradizione di cui tutta la città va fiera».
Le parole del Vescovo e del presidente Giani
Invitato a parlare ad apertura dei lavori, il vescovo Giovanni Paccosi si è soffermato sull’importanza del significato di “euteleti” e sul lavoro svolto dagli accademici in questi duecento anni di vita.
«Sono onorato di questo invito e di aver dato un piccolo contributo introduttivo al volume, facendo parte anche io dell’Accademia da pochi mesi. Per la mentalità contemporanea, che sembra spesso dissezionare il sapere, come gli articoli autonomi di un’enciclopedia, la ricerca della verità scopre invece i vari campi della conoscenza come le tessere di un mosaico grandioso, per tentare d’intravvedere il senso del cammino umano nella storia. Che esista a San Miniato un luogo, un gruppo di persone libere, come l’Accademia degli Euteleti, nel quale – attingendo da tutti i campi del sapere – si dialoghi nella ricerca dell’universale verità, è un fatto straordinario. Può essere una scuola per gli educatori dei giovani, chiamati a lanciare chi si affaccia all’avventura della vita con quella curiosità, che nasce sempre dal presentimento del vero. Quando don Lorenzo Milani – di cui celebriamo il centenario della nascita – metteva nella sua scuolina di Barbiana il famoso cartello “I care” (“mi interessa”), instradava quei bambini, figli di contadini e boscaioli, lasciati indietro dalla società del tempo, nel cammino della vera cultura, che abbraccia la realtà intera perché interessata al senso di tutto, alla verità che libera. Solo nella ricerca comune del vero, segnata dal rispetto dell’altro e perciò dei diritti dei più deboli, si può anche oggi educare alla costruzione della vera pace sociale e del bene dell’altro».
Il presidente della Regione Giani ha invece sottolineato come «l’Accademia degli Euteleti, nell’ambito delle numerose accademie censite in Italia – circa 2000 quelle segnalate a inizi Novecento, tra accademie non più esistenti e quelle ancora vitali – è certamente una delle più prestigiose di tutta la Toscana. Senza nulla togliere alle più note Accademia della Crusca o dei Georgofili, che sono associazioni particolari, di rilevanza nazionale, accademia specialiste, quella di San Miniato, attraverso il suo Bollettino centenario, riveste un’importanza regionale come poche e una spiccata attitudine ad abbracciare tutti i campi del sapere. Per tale ragione auguro lunga vita a questa associazione di cui anche io mi onoro di far parte».
Qui sopra il libro edito per i 200 anni degli Euteleti, interamente finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato. Il volume accoglie contributi di vari soci dell’Accademia e si fregia delle introduzioni del vescovo di San Miniato Paccosi, del presidente della regione Giani, del sindaco di S.Miniato Giglioli, del presidente della Fondazione Crsm Guicciardini Salini e del presidente degli Euteleti Macchi.