L'Annunciazione di Giroldo da Como


L’annunciazione di Giroldo da Como (1274) conservata nel Museo Diocesano di San Miniato è l’opera più insigne della cattedrale di San Miniato, testimone muta della Chiesa originaria e della tragedia della strage del Duomo. Su di essa si schiantò, la mattina del 22 luglio 1944, la granata che provocò la strage. Il bassorilievo, ricomposto poi con i frammenti recuperati, ma rimasto lacunoso proprio nella parte centrale, fu spostato dalla Cattedrale e ricoverato nel Museo.

Nella circostanza degli ottant’anni da quella triste mattina, la Diocesi di san Miniato ha deciso di riportare il bassorilievo in Cattedrale, nel punto esatto in cui subì l’impatto della granata. Invece di spostare l’originale, si è realizzata una copia fedelissima in marmo, ricostruita anche nelle parti mancanti. L’opera così torna leggibile nella sua iconografia di profonda simbolicità teologica e si fa memoria dell’origine duecentesca della Cattedrale. Ma l’aspetto più importante è che, anche attraverso un’appropriata illuminazione, si ricorda visivamente la dinamica della strage.

Questo ritorno allo splendore originario di un capolavoro della scultura medievale, è nello stesso tempo memoria, monito a non cedere alla logica della guerra e dell’odio, e speranza, perché in Cristo si rinnova la certezza che la vita è più forte della morte e l’amore è la vera legge della vita. L’assurdità della guerra, voluta dai nemici dell’uomo e della libertà, grida il bassorilievo ricomposto, non potrà mai vincere sulla speranza. La copia, realizzata con le più moderne tecniche di riproduzione 3D, e con la competenza di una delle ditte più importanti nella lavorazione del marmo e nella realizzazione di copie di grandi opere, è stata ricollocata nella cappella del Santissimo Sacramento, che si trova nel braccio destro del transetto della Cattedrale, nel luogo preciso in cui si trovava prima della seconda guerra mondiale e del ripristino post-bellico della cattedrale stessa. Attraverso foto d’epoca di archivi diocesani e dello studio Alinari, si è ritrovato il luogo esatto in cui si trovava ubicato e si sono potute ricostruire con precisione le parti distrutte del bassorilievo.

Sulla finestra (ora cieca) da cui penetrò sventuratamente la granata dell’esercito americano, è stato posto un proiettore laser che visivamente ricorda a tutti i visitatori la traiettoria dell’impatto.


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