La fraternità diocesana di Comunione e Liberazione organizza per sabato 3 dicembre, alla vigilia dell’inizio dell’anno giubilare, un pellegrinaggio a Trivolzio (provincia e diocesi di Pavia), all’urna di san Riccardo Pampuri (1897-1930). Il pellegrinaggio sarà guidato dal vescovo Andrea, che celebrerà la Messa nel santuario. Dopo il pranzo al ristorante, avrà luogo anche una visita alla chiesa di San Michele a Pavia.
Fra’ Riccardo Pampuri, al secolo Erminio Filippo Pampuri, nacque a Trivolzio il 2 agosto 1897. Decimo di undici figli, rimase orfano di madre a tre anni e di padre a dieci, e per questo venne accolto e educato nella casa degli zii materni nella vicina Torrino. Studente brillante, si iscrisse alla facoltà di medicina e chirurgia a Pavia e durante gli anni del primo conflitto mondiale prestò servizio sanitario in zona di guerra come ufficiale aspirante medico. Poco prima della laurea, prese i voti come Terziario Francescano. Laureatosi poi col massimo dei voti, svolse attività di medico condotto a Morimondo in provincia di Milano fino al 1927. L Da tempo, però, le sue energie e attenzioni erano sempre più proiettate verso gli ideali cristiani della santità e dell’apostolato, tanto che già da bambino avrebbe desiderato intraprendere la via verso il sacerdozio e la vita missionaria, venendone più volte dissuaso a causa della gracilità della sua salute.
Nell’esercizio della professione medica, oltre ad essere estremamente competente e coscienzioso, era sempre sollecito e caritatevole verso tutti. Visitava i suoi pazienti senza risparmiarsi, di giorno e di notte, in qualunque parte della sua condotta medica, assai vasta e all’epoca anche piuttosto impervia da praticare. I suoi malati, erano in gran parte poveri, e lui non mancava mai di regalare loro medicine, denaro, alimenti, indumenti, coperte… Quando dopo circa sei anni lasciò la professione medica per farsi religioso, il rimpianto di aver perduto il “dottorino santo” fu eclatante e generale, tanto che si occupò della faccenda anche la stampa locale. Ma il richiamo di Dio si era fatto oramai irresistibile in lui: il dottor Pampuri abbracciava la vita religiosa ospedaliera nell’Ordine di San Giovanni di Dio (i “Fatebenefratelli”) a Milano il 22 giugno 1927, con il proposito di raggiungere più speditamente la perfezione evangelica ma conservando, al tempo stesso, il proposito di continuare l’esercizio della professione medica a sollievo dei sofferenti. Come religioso fra Riccardo, com’era sempre stato anche nel secolo, fu un modello di perfezione cristiana e carità. In seguito alla recrudescenza di una pleurite, contratta all’epoca del servizio militare, fu colto da una broncopolmonite specifica che lo portò rapidamente alla morte, occorsa il 18 aprile 1930.
Miracoli e guarigioni prodigiose, attribuite alla sua intercessione, incominciarono da subito a moltiplicarsi in ogni parte del mondo, confermando la fama di santità che già l’aveva accompagnato in vita. Riccardo Pampuri venne, prima beatificato (1981), e poi proclamato santo (1989) da papa Giovanni Paolo II che di lui disse: «In appena trentatré anni, quali quelli del Cristo da lui amato sopra ogni cosa, la vita di san Riccardo Pampuri fu tutta un dono, a Dio e ai fratelli: come giovane apostolo tra gli studenti universitari, tra i militari in trincea durante gli orrori della guerra, tra i fedeli della parrocchia dove fu medico condotto. Seguendo poi la sua vocazione personale, egli entrò nell’ordine dei Fatebenefratelli, perché attratto dallo specifico ministero di questa famiglia religiosa di natura laicale, sorta per un servizio di carità anche eroica verso gli infermi, e verso i sofferenti più poveri». La sua festa liturgica si celebra il 1° maggio.
Per iscriversi al pellegrinaggio, o per ricevere maggiori informazioni in merito, contattare la sera dopo le 19 Marco: 333-2085002 o Marella: 389-0363230.