Riflessioni

Il terrorismo corre sui social

di don Andrea Cristiani

Uno strumento eccezionale che oramai si è esteso a livello planetario è la comunicazione attraverso i social, un fantastico mezzo che ha permesso di accorciare le distanze, potendo in tempo reale connetterci da una parte all’altra del pianeta.Queste nuove tecnologie sono indubbiamente straordinari mezzi per costruire una cultura veramente umana edificando con la forza dei valori e degli ideali, miliardi di esseri umani. Ma come tutte le cose inventate dall’uomo, ahimè, anche questi mezzi possono divenire veicoli di odio, di ideologie distruttive, di razzismo, di intolleranza.Purtroppo questo secondo aspetto è sotto gli occhi di tutti. La disinibizione di fronte ad una macchina, in certi individui carichi di rabbia e inspiegabilmente repressi, genera pericolose armi distruttive. Senza remore, ne rispetto, incapaci di instaurare un sereno dialogo, queste persone sanno solo offendere, diffamare e odiare.

Anche il terrorismo, e questa è essa stessa una forma di terrorismo, percorre le vie dell’etere e recluta i propri adepti, così come le lobby economiche e la grande finanza possono indirizzare e inquinare le informazioni che circolano sul web.L’abisso della perversione umana acquista così visibilità nelle parole più oltraggiose. Shalom, paladino nei suoi 45 anni di vita, dei diritti umani, non può tacere di fronte a questo desolante e inquietante spettacolo.Reagisce a difese delle proprie idee asserendo che nessuno ci intimorisce, neppure i più dissennati. Rimaniamo ostinati fautori del bene e della libertà, ma anche determinati nemici di chi ha perso completamente il senso della propria dignità di uomo.