Benvenuto all’Irccs – Fondazione Stella Maris. Siamo felici di ospitarla nel nostro Centro riabilitativo che abbiamo denominato «Casa Verde» perché è una vera e propria casa del cuore immersa nel verde di queste bellissime colline toscane. Qui, dagli anni ’80, vi abitano e sono seguite persone molto speciali che avrà modo di conoscere. Questa casa, come il nostro Centro riabilitativo di Marina di Pisa, rappresenta la nostra ulteriore missione di dare dignità, oltre che ai bambini e ai ragazzi, anche alle persone adulte con problematiche intellettive.
La Fondazione Stella Maris nasce nel 1955 dall’amore di don Aladino Cheti, prete della nostra diocesi di San Miniato. Nasce come colonia marina sul litorale di Calambrone di Pisa. Ma l’amore divino crea continuamente, non si ferma mai. In ogni epoca storica si avvale di noi esseri umani così fragili, strumenti scordati suonati da una misteriosa chiamata al bene che tutto rende nuovo ed armonico. Per questo nel 1958 il nostro don Aladino si rimise in moto ed incontrò all’Università di Pisa la scienza ed il cuore del giovane neuropsichiatra dottor Pietro Pfanner. Iniziò così nella Fondazione Stella Maris l’avventura italiana nella neuropsichiatria dell’età evolutiva. Poi, tutto questo evidentemente al Cielo non «B bastava e fu così che la Stella Maris, successivamente, aprì anche i già riferiti centri riabilitativi e diurni. Oggi, eccellenza carissima, con grande gioia e commozione, siamo riuniti ad accoglierla in questo luogo così unico, una vera riserva di ossigeno valoriale dove si intravede l’infinito perché, ne sono certo, qui Lui, il Maestro, abita con i nostri amici giovani e adulti. Venga a vedere, anche con un semplice sguardo, o una semplice percezione, troverà tutti quegli attimi consistenti così cari a don Giussani, ed anche a me, così piccolo cercatore di senso. In questa diocesi, da 400 anni, ogni vescovo ha consegnato, l’uno all’altro, il testimone di sapienza e di spiritualità che costituisce la risorsa più profonda, quel tesoro di inestimabile bellezza che accende la voglia di fare e la voglia di essere che muovono ed animano le persone di questo operoso, generoso e solidale territorio diocesano. La fiamma è ancora accesa.
Monsignor Giovanni, la ringrazio con tutto il cuore di aver iniziato il suo ingresso in diocesi con questa sua visita proprio alla Stella Maris. Noi sappiamo bene che quando la Stella chiama non le si può dire di no perché porta sempre con sé la potente umiltà di una buona novella. Una nuova avventura sta nascendo. Siamo tutti curiosi e desiderosi di continuare a stupirci e a meravigliarci insieme a lei, nostro nuovo Pastore, così come abbiamo fatto con tutti i suoi confratelli che l’hanno preceduta, ed in particolare con monsignor Fausto Tardelli e monsignor Andrea Migliavacca, ossia con i nostri amici Fausto e Andrea. Noi eccellenza la seguiremo, e lei, ne sono certo, ci seguirà anche con la potenza della preghiera. C’è ancora molta strada da fare insieme. La Stella Maris, nella sua follia amorosa, vuole, infatti, continuare a costruire per il bene comune. Oggi siamo impegnati in lavori edili qui a Casa Verde per completare il centro diurno. Stiamo mettendo in sicurezza antisismica tutti gli edifici di Calambrone, e per tener vivo l’entusiasmo stiamo per iniziare la costruzione del Nuovo Ospedale dei bambini e dei ragazzi a Pisa.
Dopo la nomina di monsignor Andrea Migliavacca a vescovo di Arezzo, Cortona e Sansepolcro, che ringrazio con tutto il cuore per il sostegno sempre ricevuto e per essere anche lui Stella Maris, ci siamo sentiti molto abbattuti, un po’ come gli apostoli a suo tempo. Il suo “Venite et videte” sormontato da quella stella nello stemma episcopale, è quindi di buon auspicio in quanto rappresenta una continuità perché racchiude la risposta a quel “Maestro dove abiti?” sormontato dalla stella cometa dello stemma episcopale di monsignor Andrea Migliavacca. Oggi, come allora, in quel momento consistente sulle rive del Giordano, i protagonisti sono Andrea, Giovanni e Gesù. Sappiamo che ovunque lui si trovi porta sempre con sé quella stella così brillante e luminosa di speranza che, pur spuntata dal nulla, ha sempre continuato ad indicare la giusta direzione da seguire per trovare le risposte che quotidianamente cerchiamo. Con la Fondazione Stella Maris l’abbraccio con tanto affetto, carissimo don Giovanni, perché già la sentiamo come nostro amico. Adesso, andiamo avanti».