Pastorale Giovanile

Il «prete social» incontra i giovani a Ponticelli

La Redazione

Sabato 4 ottobre, don Roberto Fiscer, il sacerdote star di TikTok, ha condiviso con i ragazzi della diocesi la sua testimonianza di fede, tra musica, vocazione e dialogo.

Non hanno scelto un giorno a caso i giovani della diocesi di San Miniato per inaugurare il nuovo anno di Pastorale giovanile: sabato 4 ottobre, nella festa di Francesco d’Assisi, si sono dati appuntamento nella chiesa di Ponticelli insieme a un ospite d’eccezione; don Roberto Fiscer, giovane sacerdote genovese, dj per passione e star dei social con oltre 700mila follower su TikTok e 200mila su Instagram, ha animato una serata di condivisione e dialogo che ha lasciato il segno. Classe 1976, don Fiscer è attualmente parroco della Santissima Annunziata del Chiappeto nel quartiere Borgoratti a Genova, ed è stato ordinato sacerdote a trent’anni nel 2006. Ma il suo percorso verso il sacerdozio è risultato tutt’altro che convenzionale; e nella prima parte della serata a Ponticelli, don Roberto ha raccontato le tappe originali del suo cammino, segnato fin dall’inizio da una straordinaria passione per la musica e dal sogno di diventare dj professionista.

Prima di intraprendere il discernimento vocazionale, don Fiscer aveva infatti lavorato come animatore e musicista sulle navi da crociera, portando allegria e divertimento in giro per il mondo. Poi un incontro gli ha cambiato la vita: l’esperienza con i bambini dell’ospedale pediatrico Gaslini di Genova, dove oggi trasmette quotidianamente con la sua «Radio Fra le Note», un’associazione di promozione sociale che dal 2016 porta musica e speranza ai piccoli pazienti ricoverati. È stato proprio quel contatto con i bambini sofferenti a fargli scoprire quanto fosse bello donarsi agli altri, donare il proprio amore, e questo gli ha dato il coraggio di seguire la via che il Signore aveva disegnato per lui, riconoscendo alla fine la sua autentica vocazione. La seconda parte della serata ha visto poi protagonisti direttamente i giovani presenti, con un format originale e coinvolgente: i ragazzi sono stati invitati a scrivere in forma anonima domande, curiosità, dubbi.

Don Fiscer ha poi pescato alcune di queste domande, rispondendo con spontaneità e trasparenza. Interrogativi sulla vita, sulla vocazione, sui dubbi che i giovani spesso nutrono nei confronti della fede e su come affrontarli. Un po’ come chiedere un consiglio a un amico, in modo discreto condividendo un’esperienza. I partecipanti hanno raccontato quanto questa seconda parte sia stata profonda e autentica, perché ha messo in dialogo trasparente i ragazzi con l’ospite, che è venuto fuori in tutta la sua capacità di intrattenimento e affabulazione. Perché, per chi non lo sapesse, è difficile annoiarsi con don Roberto, e il successo del suo apostolato attraverso i social media, dove utilizza ironia e un linguaggio diretto per avvicinare alla fede anche chi si sente distante dalla Chiesa, sta lì a testimoniarlo.

Al termine della serata, lo stesso don Fiscer ha commentato con entusiasmo: «È stata una serata bellissima, mi sono sentito a casa, tanto che avrei desiderato rimanere e dormire qui da voi. Purtroppo devo rientrare a Genova e per fortuna ho due angeli custodi che mi accompagnano in questo viaggio e che mi terranno sveglio con un po’ di christian music. Grazie a tutti e… the show must go on». Per i giovani della Pastorale giovanile si è trattato di un primo appuntamento di rilievo, che ha aperto in modo significativo l’anno pastorale, dimostrando che è possibile parlare di fede in modo fresco, autentico e coinvolgente.