L'Anno giubilare sulla Francigena

Il pellegrino fantasma e gli angeli

di Gregorio Lippi

Mentre ci immergiamo nell’Anno giubilare 2025, la via Francigena torna a essere al centro dell’attenzione: non solo come tradizionale cammino di fede, ma anche come un affascinante viaggio alla scoperta di tradizioni, leggende e storie che spesso sfuggono all’occhio di chi è in corsa per raggiungere Roma e che meritano di essere riscoperte, specialmente in un anno così speciale per la Chiesa e i fedeli di tutto il mondo. Le leggende del cammino Una delle storie più affascinanti arriva da un piccolo borgo della provincia di Siena: Bagno Vignoni, particolarmente famoso per le sue terme. Secondo la tradizione, questo paese fu il punto di incontro di un pellegrino e di un angelo. Il primo, fermatosi a riposare nelle acque termali, si addormentò: durante il sonno, si palesò a lui la figura di un angelo, donandogli la visione di un futuro migliore per la sua anima.

Un’altra leggenda riguarda il Monastero di San Quirico d’Orcia, ubicato nel cuore della Val d’Orcia, un’ampia e meravigliosa campagna nel sud della Toscana. Sempre durante l’epoca medievale, un monaco che viveva nel monastero offrì la M sua ospitalità a un pellegrino che stava attraversando il paese, che però sparì misteriosamente durante la notte. Si racconta che quel pellegrino fosse in realtà un angelo inviato da Dio per mettere alla prova la fede del monaco, il quale, dopo la sua sparizione, trovò una chiave d’oro nascosta sotto al cuscino dove il pellegrino aveva riposato la precedente notte. Successivamente, l’oggetto rinvenuto divenne simbolo di purificazione e benedizione del monastero e, ancora oggi, ogni anno i pellegrini che attraversano la via Francigena si fermano a pregare lì davanti.

Queste due leggende affondano le loro radici nel forte legame tra il pellegrinaggio medievale e le sue connotazioni spirituali e misteriose. Anche durante il Medioevo, infatti, il pellegrinaggio non era solo un viaggio fisico, ma anche un percorso di purificazione dell’anima. Il «pellegrino fantasma» di San Gimignano Stanco e provato dal lungo ed estenuante viaggio, Il pellegrino fantasma viene descritto come un uomo anziano e malato, che durante il percorso della via Francigena giunse alle porte di San Gimignano. Venne accolto all’interno della città dai frati e dagli abitanti, che gli offrirono rifugio e vivande. Ciò che lo aveva spinto a intraprendere il cammino, fu il desiderio di arrivare a Roma, con il fine di cercare la salvezza e la purificazione del suo spirito. Il suo intento, però, non si materializzò: nonostante gli sforzi per curarlo, il pellegrino morì in breve tempo nella cittadina toscana, segnato profondamente dalla consapevolezza che non avrebbe mai raggiunto la meta.

L’anima del pellegrino, incapace nel trovare pace, iniziò a vagare per le vie del paese e da quel momento divenne una presenza inquietante e misteriosa. Si dice che molti lo avrebbero visto aggirarsi vicino alle antiche porte medievali o tra le chiese secolari, avvolto in un lungo mantello. Il pellegrino sembra manifestarsi soprattutto a coloro che percorrono il cammino nelle ore più tarde, come se volesse mettere in guardia i viandanti, ricordando loro che il viaggio non è mai privo di pericoli.