“La Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato ha l’obiettivo di perseguire finalità di utilità sociale e di promozione dello sviluppo economico”. Così recita la parte iniziale dell’articolo 3 dello Statuto della Fondazione, fondata il 27 aprile 1830 proprio con l’intento di ricercare un modello di filantropia che la portasse ad essere risorsa per la piena crescita del proprio territorio di competenza.
Uno degli ambiti cari alla Fondazione è senza dubbio quello relativo alla promozione dello sviluppo sostenibile della propria comunità, vista come valorizzazione del patrimonio culturale, artistico e ambientale e delle risorse tutte dell’area di riferimento, a favore in particolare delle future generazioni. La Fondazione opera dunque per promuovere ed accrescere lo sviluppo economico nel rispetto delle risorse esistenti, le quali, molto spesso, vista la ricchezza storica dell’area sanminiatese, sono legate al campo dell’arte e della cultura in genere.
Specchio fedele di questa discreta ma vitale presenza è senz’altro il Museo Diocesano d’Arte Sacra, vero e proprio scrigno nato con l’obiettivo di riunire e salvaguardare i più preziosi tesori artistici della Diocesi di San Miniato. Il contributo annuale della Fondazione è di primaria importanza per le attività del museo, che ormai ha da tempo tra i suoi cardini la didattica ed il rapporto con le scuole, unitamente a quello con le parrocchie in chiave catechistica. Infatti, anche quest’anno il museo continua a realizzare un nutrito calendario di appuntamenti nelle scuole del territorio. Dopo una partenza quasi in sordina, risalente ormai a sei anni or sono, la collaborazione con i docenti ha avuto un incremento esponenziale eccezionale.
L’ approccio multidisciplinare interessa anche tematiche di natura locale; come non ricordare infatti il concorso bandito dalla Rete Museale del Valdarno di Sotto, “Il Museo in Classe”, vinto dalla Scuola Primaria di Cigoli che aveva collaborato con noi per la sua realizzazione.
La Fondazione sostiene inoltre il restauro delle opere d’arte; è stato infatti possibile realizzare uno stato d’avanzamento del recupero della pala d’altare quattrocentesca di Neri di Bicci Madonna con Bambino e Santi: Giacomo, Andrea, Giovanni e Antonio, opera che tornerà dopo molti anni a completare la collezione del museo.
Poiché il patrimonio artistico di un paese come l’Italia è di valore inestimabile tanto da essere considerato “il nostro petrolio”, è anche vero che sono veramente in pochi a capirne la reale consistenza e a investirci concretamente per dare così la possibilità anche a giovani competenze di poterci lavorare rendendo fruibile a una più larga utenza possibile ciò che altrimenti potrebbe rimanere inespresso e esclusivo.
Esprimiamo dunque il nostro sincero ringraziamento per la sensibilità culturale della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato e del suo Presidente.