Francesco. Tu che sei stato un padre per tutti noi. Quel «tutti» che hai sempre sottolineato nella tua vita lo portiamo «tutti» nel cuore, credenti e non credenti. Ognuno di noi può parlare di te attraverso i propri personali ricordi, proprio per la tua infinita testimonianza quotidiana e per l’immensa attenzione al particolare, che ha marchiato con il fuoco dello Spirito Santo le nostre memorie. Tu che hai camminato in mezzo a noi, dietro di noi e davanti a noi come il vero Pastore. Hai camminato insieme al tuo gregge, ne hai fatto tesoro, ci hai regalato tesori, hai moltiplicato il desiderio di una Chiesa aperta a tutti e su tutto.
Questo amore non è per tutti e in tutto semplice da comprendere, proprio per una particolare predilezione verso i poveri, gli emarginati, i malati, i sofferenti, i piccoli, i persi, gli ultimi. Questi ultimi che sono i primi. Ci hai fatto comprendere che per essere santi, prima di tutto, bisogna essere beati, quindi godere del dono della vita e proteggerla A poiché sacra, unica e irripetibile. Non hai avvicinato soltanto i tuoi fedeli all’abbraccio materno della Casa di Dio, al contrario hai avvicinato la Chiesa ai tuoi fedeli rendendoli un tutt’uno con il Vangelo di Gesù, sotto la tua profonda spiritualità, concreta missionarietà, semplice, forte e potente testimonianza. Dalla tua autentica spontaneità, in una umile e godibile apparenza, alla tua mirabile autorevolezza, per sempre attraente e affascinante. Ci siamo sentiti davvero tenuti per mano da Maria, nostra Madre e guida, che ci ha donato la grazia di averti nel mondo con noi «tutti», tu che hai incarnato la Carità, dopo Benedetto XVI che ha incarnato la Fede, dopo San Giovanni Paolo II che ha incarnato la Speranza (a cui non a caso hanno sparato e provato ad uccidere).
Questo è il lascito di cui dobbiamo farci carico con un vivo senso di corresponsabilità e fraternità. Partendo dalle tre virtù teologali che hanno abitato in mezzo a noi anche grazie alla testimonianza di tre Papi. Di fatto l’Amore è sempre trino e divino. Infine, «tutti» possiamo ripescare nella nostra memoria ricordi indelebili di te, caro Papa. E se tocca a me, adesso, scrivere due parole prima di concludere, testimonio questo: Ho compiuto 2 anni da battezzato in questa Pasqua, ed è grazie al primo seme gettato nel mio cuore da te. Nella mia adolescenza ero un bestemmiatore, un oppressore, un rabbioso e ti vidi in televisione. Quest’uomo vestito di bianco che parlava tanto spesso di Pace e di Gioia. Io pensai tra me e me: «che invidia! sarebbe bello provarlo sulla mia pelle tutto ciò!».
Ed infine compresi da te, che portavi Gesù nelle case di «tutti», che la fede nasce da un incontro. Questo incontro nella mia vita si è incarnato in un volto, in un nome, in una persona che di conseguenza si è portata con sé tutto l’affetto ecclesiale di cui viveva, perché era felice di quello che faceva. Ed io infine mi dissi: « Beh, per questa ragazza non ne vale solo la pena, ma ne vale sopratutto la gioia di seguirla». Ed eccoti incarnato di nuovo, concretamente e vivo qui con noi, nei nostri cuori ardenti. Che ognuno di noi possa trovare lo spazio per testimoniare quello che ci hai donato in vita e per la vita di «tutti», nessuno escluso. Preghiamo per te! A favore! Con Amore, Speranza e Fede per un Papa che si è fatto Uomo. Ci hai consegnato Gesù Cristo vivendo in pienezza, riconoscendo sempre per primo di essere bisogno degli altri, perché nessuno, nessuno, si salva da solo. Grazie Francesco.