Presentato a San Miniato il manifesto dello spettacolo centrale del Dramma, realizzato da Luca Macchi, e il cartellone degli spettacoli che andranno in scena, a partire dal 24 giugno, nella storica Piazza del Duomo.
Per la 75a Festa del Teatro andrà in scena lo spettacolo «Paradiso, dalle tenebre alla luce» di Simone Cristicchi. «Quale occasione migliore per rileggere il Paradiso di Dante Alighieri e rimanerne ancora più affascinato?», con queste parole Luca Macchi ha presentato l’incisione da lui realizzata per il manifesto del Dramma Poplare 2021. Una tradizione, quella delle incisioni dedicate allo spettacolo centrale della kermesse teatrale sanminiatese, che si è mantenuta negli anni e che ha dato corpo a una collezione di opere di grandissimo valore. «I manifesti del Dramma realizzati con le incisioni», ha proseguito Macchi, «sono, a mio modesto parere, un bene artistico e culturale da preservare che testimonia la presenza a San Miniato di una scuola grafica e di una tradizione di stampatori di tutto rispetto».
L’artista sanminiatese, per lo spettacolo di quest’anno, ha deciso di realizzare un’incisione a due colori che mette in scena un simbolico viaggio dalle tenebre alla luce: da un’invisibile ribalta, Dante accompagnato da San Bernardo assiste alla visione di Dio, dei tre cerchi della SS. Trinità e della Rosa Mistica. Il manifesto è stato presentato alla stampa insieme al programma completo degli spettacoli della Festa del Teatro 2021 che si presenta anche stavolta molto ricco e interessante. Tutte le rappresentazioni si terranno in piazza del Duomo alle 21,30. Si inizierà il 24 giugno con lo spettacolo «Foco mettesti dentro in la mia mente» prodotto dall’Associazione Culturale Elicriso. «Foco mettesti dentro in la mia mente» è il verso dalle rime di Dante preso in prestito per il titolo dello spettacolo. La metafora del fuoco che illumina e riscalda i lettori della sua opera fornisce lo spunto per dare voce a una piccola schiera di scrittori, poeti, politici, storici, scienziati che sono stati invitati a scrivere liberamente intorno a uno degli innumerevoli aspetti legati al sommo poeta. Questo mosaico di spunti, riflessioni e provocazioni costituisce il copione inedito che Andrea e Angela Giuntini metteranno in scena, incastonati in un fondale di videoproiezioni, curate da Andrea Lippi e accompagnati dalle musiche di Andrea Bochicchio.
Il 1° luglio andrà in scena «Polvere» di Pierfrancesco Nacca, uno spettacolo che racconta, dal punto di vista di una famiglia tarantina, gli effetti che la grande acciaieria (l’Ilva) provoca ai danni della città di Taranto e dei suoi abitanti. La famiglia Cataldo, «P avvelenata dal piombo, dal nichel, dalla diossina, dall’arsenico, dal benzopirene, è una famiglia che fondamentalmente si ama ma il veleno entrato in circolo darà luogo a uno scontro generazionale (tra padre e figlio) senza esclusione di colpi.
Il 5 luglio il Centro Mediterraneo delle Arti porterà in scena «Giuda» di Raffaella Bonsignori con Maximilian Nisi. È un Giuda che racconta la sua verità quello della Bonsignori, che esce dall’ombra in cui lo ha relegato la storia per dare la sua versione dei fatti, riscrivendo i confini del suo rapporto col Cristo e diventando, nel suo tormento interiore, un’icona delle contraddizioni dell’uomo moderno, tanto fragile che a volte nella sua ricerca di amore finisce per commettere delitti persino peggiori di quelli che gli suggerirebbe l’odio.
L’8 luglio, Il Teatro delle Donne porterà in scena «La metafisica della bellezza. Lettere dalle case chiuse», un progetto di Elena Arvigo nato dal desiderio di indagare la storia reale delle ragazze delle “case chiuse”. Il 20 Settembre 1958 fu varata la legge che decretò la fine dello sfruttamento istituzionalizzato della prostituzione, grazie all’impegno e alla tenacia di una donna, Lina Merlin, prima donna eletta in Senato. Le lettere alla senatrice Merlin, sono lettere per lo più di madri, piene di speranza, dignità, stupore e gratitudine per chi sta mostrando interesse verso la situazione delle “donne perdute“ e cerca concretamente di immaginare per loro un futuro migliore.
Il 12 luglio sarà rappresentata «Settanta volte sette» una pièce teatrale che racconta la vita di due famiglie i cui destini si intrecciano in una sera. Racconta del rimorso che consuma, della rabbia che divora, del dolore che lascia fermi, del tempo che sembra scorrere invano. Ci ricorda che dentro la ferita, dentro la memoria del male subito e al di là di ogni convenienza, esiste la possibilità dell’incontro e del perdono.
Il 15 luglio La Fondazione Teatro Piemonte Europa e il Centro Teatrale Bresciano porteranno in scena «Vergine Madre, canti, commenti e racconti di un’anima in cerca di salvezza dalla Divina Commedia di Dante Alighieri» di e con Lucilla Giagnoni. Dalla lettura dei Canti della Commedia di Dante scaturiscono storie. Il lato oscuro dell’uomo, l’aspetto meraviglioso e terribile del padre, la santità dei bambini, la prigione della donna, la grandezza della madre che ci indica l’unica strada possibile: la conciliazione degli opposti, l’armonia dei contrari. Un percorso ricco, sorprendente e confortante come la preghiera.
La Festa del Teatro culminerà nello spettacolo di Simone Cristicchi, in scena dal 22 al 28 luglio. Prodotto da Elsinor Teatro e Arca Azzurra Teatro «Paradiso. Dalle tenebre alla luce» vedrà la partecipazione dell’Orchestra Oida di Arezzo, che eseguirà musiche di Valter Sivilotti e Simone Cristicchi. A partire dalla terza cantica dantesca, Cristicchi racconta un viaggio interiore dall’oscurità alla luce, attraverso le voci potenti dei mistici di ogni tempo, i cui insegnamenti, come fiume sotterraneo attraversano i secoli per arrivare con l’attualità del loro messaggio, fino a noi. Il viaggio di Dante è un cammino iniziatico in cui la poesia diventa strumento di trasformazione da materia a puro spirito, e l’incontro con l’immagine di Dio è rivelazione di un messaggio universale, che attraversa il tempo e lo vince.