L’opera di valorizzazione, spirituale culturale e materiale, passa anche dal ricordo e dalla venerazione dei santi, dalla conoscenza del mistero delle loro azioni. La comunità parrocchiale del Convento della Vergine di Fucecchio, insieme alla Contrada Porta Raimonda, ai frati minori, all’associazione Madonna delle Cinque vie, e agli Scout – che qui a Fucecchio, e proprio nell’antico convento, hanno una lunga e gloriosa tradizione – sta lavorando proprio in questa direzione.
E quest’anno ha organizzato un programma meraviglioso: il triduo di preghiera in onore del patrono San Teofilo, culminato con la santa messa di martedì 30 ottobre presieduta dal vescovo e concelebrata con i sacerdoti dell’unità pastorale, una serata dedicata ai cori parrocchiali, una mostra d’arte sacra nei locali del chiostro, un piccolo convegno, un’agape fraterna. Qui c’è tutto quello che vorremmo vedere in una parrocchia della diocesi per dire che la religiosità dei nostri popoli è ancora viva e presente. Merito certamente delle persone, che fanno la chiesa, merito delle guide spirituali, i sacerdoti, merito dei tanti volontari, merito dello Spirito Santo, senza il quale ogni nostra azione si riduce a un semplice volontariato estemporaneo. Qui no. Ci è sembrato di vedere il soffio dello Spirito che vuole edificare qualcosa di duraturo. Per i fedeli, giovani e anziani, per la città di Fucecchio e per la Diocesi. Durante la mattinata di sabato 27 ottobre, dopo una conferenza su San Teofilo e la sua venerazione tenuta dal professor Alexander Di Bartolo, e il ricordo del maestro Taddei, un vero amico del Convento da poco scomparso, recitato da Alberto Malvolti, il sindaco Alessio Spinelli, ha dato lettura di un documento, di un atto di impegno reciproco, tra contrada e Unità pastorale di Fucecchio, in merito alla futura destinazione dei locali del Convento. Don Andrea Cristiani ha spiegato ai numerosi cittadini e fedeli presenti che sono in atto tutte le procedure legali per il passaggio di proprietà dalla Provincia dei frati minori alla Diocesi di San Miniato che diventerà proprietaria, dando in uso poi i locali all’Unità pastorale. La prospettiva di lungo tempo è il ripristino di tutti i locali, che avranno degli spazi dedicati alla Contrada, all’Associazione Madonna delle cinque vie, agli Scout. Tutte queste aggregazioni dovranno contribuire fattivamente al restauro, insieme alla proprietà. In progetto anche alcuni ambienti residenziali per anziani autosufficienti e soli ma anche il probabile arrivo di una comunità religiosa femminile. Come ha detto Tonella Cenci, presidente della Contrada, non si tratta di una semplice dichiarazione di intenti ma di «un patto tra gentiluomini» che vogliono il bene della comunità in nome di San Teofilo la cui presenza è stata decisiva nella vita religiosa della città. La strada è lunga e impegnativa, tutti ne sono consapevoli, ma pare che con l’aiuto delle fede anche un sentiero in salita possa sembrare piano.