La comunità parrocchiale di San Miniato Basso ha celebrato un anniversario importante: i 25 anni di sacerdozio del suo parroco don Fabrizio Orsini. In una chiesa gremita di fedeli, e amici venuti anche da lontano. «DonFa» (così lo chiamano i suoi parrocchiani) ha celebrato la santa Messa in occasione del suo giubileo insieme al vicario generale monsignor Pacini, don Francesco Zucchelli, don Luca camarlinghi, don Federico Cifelli, e al canonico don Massimo Malinconi di Prato, don Claudio Fattori e don Cristian Meriggi, parroco ed esorcista della diocesi di Firenze, che hanno frequentato il seminario con lui e non sono voluti mancare a questo importante anniversario. Presenti successivamente anche don Francesco Ricciarelli, don Simone Meini e don Marco Casalini. Tanti gli amici arrivati anche dalle parrocchie di Marti e Capanne dove don Fabrizio è stato pastore per 21 anni. Presente anche una delle sue sorelle, tutti i suoi 5 nipoti, i rappresentanti delle istituzioni religiose e civili, tra cui il sindaco Giglioli, la comunità Magnificat di Marti, e alcuni rappresentanti del Rinnovamento nello Spirito, e poi tanti tanti amici.
I volontari della parrocchia di San Miniato Basso hanno allestito un ricco aperitivo per tutti e poi una cena in sala parrocchiale alla quale hanno partecipato più di 150 persone. Tanti anche i bambini presenti, che hanno svolto il servizio di Ministranti e hanno donato a don Fabrizio alcuni disegni realizzati appositamente.
Entrato in seminario nel novembre 1991, diacono dal settembre del 1997, il 24 maggio del 1998 Fabrizio Orsini è diventato sacerdote. Il 5 luglio del 1998 il vescovo Ricci lo inviò come viceparroco a Marti e collaboratore a Montopoli, e da subito gli affidò la responsabilità del servizio di Pastorale giovanile e vocazionale e il ruolo di assistente diocesano dell’Azione cattolica ragazzi. Nel 2000 è diventato parroco di Marti, a cui si è unita dal 2006 la parrocchia di Capanne. Dal 15 settembre del 2019 è parroco a San Miniato Basso, arrivato solo pochi mesi prima del lockdown. Proprio in questo periodo di difficoltà, che ha unito la comunità nell’emergenza, nei lutti, nella difficoltà, hanno ricordato gli attuali parrocchiani, «ci siamo stretti a te, cercando, per quanto possibile, di stare ancora più uniti. Quando attraversiamo momenti di crisi, è più facile comprendere ciò che è essenziale: nel nostro caso, essenziale è mettere al centro Gesù, il Vangelo, la preghiera, l’Eucarestia e la vita di carità. Ti ringraziamo per averci aiutato a fortificarci con l’Adorazione eucaristica, la recita del Santo Rosario a Maria e la proposta frequente del Sacramento della Penitenza. Il tuo chiodo fisso è la relazione tra noi parrocchiani e con te, infatti la nostra meta è essere sempre più capaci di comunione. Per questo ti chiediamo di continuare ad essere ministro di unità, di aiutarci a leggere i segni dei tempi, ad ascoltare e capire la volontà di Dio nella nostra vita. Come in una famiglia ognuno è prezioso ed essenziale, ha un suo ruolo, ma non sarebbe famiglia se fosse da solo, così anche in parrocchia c’è bisogno gli uni degli altri, noi di te e tu. Per questo, ringraziando Dio per il dono del tuo Sacerdozio, anche oggi, ti chiediamo, grazie al tuo ministero, di continuare a darci Cristo, nella Parola, nella compassione, nella misericordia, nei Sacramenti, nella tua presenza».
Foto: Francesco Sgherri