Trentadue ragazzi sono partiti anche dalla nostra diocesi per partecipare al Giubileo dei giovani con papa Leone, vivendo un’esperienza che ha segnato profondamente i loro cuori e il loro cammino di fede.
DUE PERCORSI VERSO ROMA
L’organizzazione del pellegrinaggio ha previsto due modalità di partecipazione, entrambe significative nel loro valore formativo. Il primo gruppo, guidato da don Tommaso Botti, è partito a piedi da Gambassi lunedì 28 luglio, percorrendo la Via Francigena fino a Siena nello spirito degli antichi pellegrini. Nonostante qualche iniziale difficoltà meteorologica, il cammino si è rivelato un’esperienza di crescita e condivisione. Le tappe hanno toccato San Gimignano, dove i giovani sono stati accolti con una visita guidata del duomo, proseguendo poi verso Colle Val d’Elsa, Abbadia Isola fino a raggiungere Siena. Il secondo gruppo, accompagnato da don Luca Carloni, ha raggiunto Siena con i mezzi di trasporto, ma non per questo ha vissuto un’esperienza meno intensa.
Prima di ripartire per Roma, questi giovani hanno dedicato due giorni al servizio presso la mensa Caritas e il campo estivo per i figli delle famiglie seguite dalla Caritas senese, sperimentando concretamente il valore del dono di sé. Venerdì 1° agosto i due gruppi si sono riuniti e hanno proseguito insieme verso la Capitale con quattro pulmini, portando con sé il bagaglio di esperienze diverse ma complementari vissute durante il percorso. «Mi ha colpita nel profondo vedere così tanti miei coetanei da tutto il mondo cantare e pregare insieme. Nessun altro avrebbe potuto mai unificare l’esperienza di tutti questi giovani se non Gesù Cristo» frase che continua a risuonare nei cuori di molti. I giovani hanno vissuto questa esperienza come un momento di profonda crescita personale e spirituale. Mirko Mariottini la
L’ESPERIENZA ROMANA
Giunti a Roma, i giovani sanminiatesi si sono immersi nella straordinaria atmosfera del Giubileo, condividendo con oltre un milione e mezzo di coetanei da tutto il mondo momenti di preghiera, riflessione e festa. La Veglia e la Santa Messa a Tor Vergata hanno rappresentato i momenti culminanti dell’esperienza, con le parole di papa Leone XIV che hanno lasciato un segno indelebile nei cuori dei partecipanti.
VOCI DI UNA GENERAZIONE IN CAMMINO
Don Tommaso Botti ha sottolineato la bellezza di questo primo evento giovanile del nuovo pontificato: «Un bellissimo Giubileo a Roma e uno dei primi eventi dei giovani del nuovo papa, quindi una forte emozione, veramente un bel momento. Un bel gruppo di giovani che ha voluto vivere questo pellegrinaggio, chi a piedi, chi con il servizio. Penso che sia un ottimo inizio per i giovani con questo nuovo papa». Le parole del Santo Padre hanno particolarmente colpito i partecipanti. Come riporta don Carloni: «Giovani, non lasciatevi paralizzare dalla paura, mettetevi in cammino con fiducia» – una definisce «un’occasione di fede e comunità, per incontrare altri giovani da tutta Italia e del mondo, confrontarsi e scoprire il senso della speranza nel nostro cammino personale di fede». Noemi Quagli esprime la gioia dell’incontro: «Vedere tutti quei ragazzi lì per lo stesso obiettivo è stato veramente emozionante, mi ha riempito di gioia e speranza». Federica Tocci aggiunge: «È stato emozionante vedere ragazzi provenienti da tutto il mondo riunirsi in preghiera, tutti uniti dalla stessa fede e dallo stesso entusiasmo». Particolarmente toccante è la testimonianza di Giulia Badame sul cammino: «Ci siamo fatti pellegrini di speranza. Sono sicura che in ogni momento di fatica e di difficoltà, Dio era sempre con noi. Quando il caldo era troppo forte, arrivava una nuvola a farci ombra, se il sole appesantiva il cammino, ecco una folata di vento fresco». E ancora: «Sentirsi accolti sempre e da tutti. Queste città si sono fatte case, anche se solo per una notte, punti di accoglienza in cui poter riposare». Greta Bitozzi parla di «un’altra chiamata a cui sono grata di aver risposto», mentre Sara Bitozzi sottolinea come l’esperienza sia stata «un grido di testimonianza e di speranza viva, un momento di crescita e bellezza nella fede». Antonio Landi riassume l’essenza del Giubileo in due parole: «condivisione e riscoperta», evidenziando come l’evento abbia permesso di «valorizzare tutto ciò che ci circonda, tutto ciò che troppe volte diamo per scontato». Laura Giani porta con sé una chiamata per il futuro: «In mezzo al caos del mondo, ho sentito la pace vera. Non una fuga, ma una chiamata. Una voce che mi dice: “Non sei solo, vai, porta luce”» Matteo Valenzano conclude con una riflessione profonda: «Com’è possibile che qualcosa sia talmente potente da spingere milioni di giovani a radunarsi in pace, amicizia, stima reciproca? L’esperienza del Giubileo risponde chiaramente: la Fede. Il Giubileo mi ha donato la forte speranza che il mondo può cambiare».
UN SEME DI SPERANZA
Il Giubileo dei giovani si è rivelato molto più di un evento: è stato un’esperienza trasformante che ha lasciato nei partecipanti il desiderio di portare nella vita quotidiana la luce e la speranza incontrate a Roma. Come sottolinea Chiara Montanelli: «Un’esperienza che mi porterò nel cuore per sempre», mentre Annalisa Scateni conclude: «La Fede è capace di unire così tante persone e in ogni cosa è presente la speranza, che non deve mai essere abbandonata». I nostri trentadue giovani della sono tornati a casa arricchiti nella loro umanità, portatori di una testimonianza viva e della speranza che la fede possa davvero cambiare il mondo, un giovane alla volta.