Saremo in grado fra alcuni anni di svolgere tutte le attività che facciamo oggi? Avremo i volontari necessari? Perché mancano i donatori? L’assessore regionale Saccardi ha fatto un appello: in Toscana manca il sangue. Queste sono le domande che sabato 28 settembre si sono poste la Misericordia, la Pubblica Assistenza, le associazioni Fratres e Avis di Fornacette in un convegno svoltosi nella sala dell’oratorio della chiesa Regina Pacis, organizzato dalla parrocchia con la regia di don Pietro Dytko parroco di Fornacette, dopo la celebrazione della Santa Messa. Franco Fulceri organizzatore e moderatore del convegno ha così esordito: «L’obiettivo è trovare nuovi volontari per un cambio generazionale, il volontario cristiano deve riscoprire i valori che sono nel Vangelo, mentre il volontario non credente farà appello alla sua coscienza come accade nella parabola del buon Samaritano. Dobbiamo collaborare tutti insieme razionalizzando le energie e formando sempre più il personale affinché possa meglio servire il prossimo».
Ospite di rilievo il correttore regionale delle Misericordie in Toscana, Don Simone Imperiosi: «Sono sacerdote da 15 anni e volontario da 27, ma faccio tuttora i miei turni facendo l’autista di ambulanze. L’uomo ha bisogno di umanità oltre alle esigenze tecniche e materiali. Papa Benedetto XVI in un’enciclica parlava di formazione del cuore, ma noi non abbiamo un corso del genere. L’amore non è un concetto solo cristiano, anche perché a volte i cristiani non sembrano comportarsi di conseguenza. La passione deve diventare compassione indipendentemente dai colori che indossiamo. In passato c’è stata molta concorrenza fra queste associazioni, oggi ci deve essere una sana e corretta competizione ma anche molta collaborazione. Bisogna stare attenti a non diventare troppo strutturati, non bisogna seguire il mito della produttività, non siamo un’azienda. Agli altri dobbiamo far capire i motivi per cui noi facciamo questo, solo così troveremo più volontari, non dobbiamo curare solo le ferite fisiche, ma anche quelle del cuore e dell’anima, dobbiamo gioire delle gioie altrui e soffrire delle sofferenze degli altri». Interessante l’intervento del presidente provinciale dell’Avis Pisa Paolo Ghezzi: «Sono presidente da 25 anni e credo che non ci manchino le capacità per individuare le nostre contraddizioni. I colori diversi non devono confliggere fra loro. Donare il sangue è un dono assoluto perché non sappiamo a chi andrà, potrebbe riceverlo chiunque ne abbia bisogno, persino un nostro nemico.
Dobbiamo essere capaci di portare le nuove generazioni al nostro interno». «Il volontario è una persona generosa che nota i bisogni altrui e cerca di fare qualcosa ha dichiarato Michele Vivaldi, presidente Fratres Fornacette invito tutti a donare il sangue, perché in Toscana manca, ne abbiamo veramente bisogno». «Dobbiamo avere una totale indipendenza dalla politica e dalle istituzioni, che non significa non collaborare – ha dichiarato Graziano Pacini, coordinatore zona pisana della Pubblica Assistenza ricordiamoci che migliaia di persone rinunciano all’assistenza sanitaria perché non ce la fanno a pagare il ticket». E ha poi continuato il vice-presidente regionale della Pubblica Assistenza Marco Agostini: «I ragazzi con noi hanno una possibilità in più sia come volontari che come servizio civile. A livello nazionale e in vari settori lavoriamo già insieme con le altre associazioni, dobbiamo farlo anche a livello locale». Ma anche il mondo della politica sembra per una volta in sintonia con le parole espresse da tutti i volontari: collaborazione, empatia e unione. Walter Picchi capogruppo dell’opposizione nel comune di Calcinaia ha parlato della necessità di stimolare i giovani a dare il loro contributo e di sinergie fra pubblico e privato. Infine il Sindaco Cristiano Alderigi ha detto: «La politica locale deve essere al servizio di chi è al servizio, noi e intendo tutte le parti politiche del comune di Calcinaia ce la metteremo tutta, saremo uniti per esservi vicino». Questa affermazione detta da un politico ci è sembrata estremamente preziosa e molto rilevante, del resto questo intervento era stato preceduto da quello da un altrettanto bellissimo discorso di Serena Bani, presidente della Pubblica Assistenza di Fornacette: «Dobbiamo abbattere i nostri pregiudizi, dobbiamo parlare con empatia e spirito di collaborazione con chi è di destra o di sinistra, con chi è ateo e con chi è cattolico, tutti sono il nostro prossimo».