Comunicato Stampa

Comunicato della Curia Vescovile riguardante alcuni fatti d’attualità


Si esprime stupore e rammarico per la notizia dell’approvazione, da parte del Consiglio comunale di San Miniato, di una mozione volta a chiedere l’interruzione da parte della Regione Toscana del finanziamento delle attività di conforto religioso ai malati negli ospedali. Tale mozione, presentata dai Comunisti Italiani e Sinistra Ecologia e Libertà, è stata approvata anche grazie ai voti del Partito Democratico.


In essa si chiede di sospendere la convenzione tra la Diocesi e l’Asl riguardante l’assunzione di personale qualificato per l’assistenza religiosa cattolica. Il Consiglio comunale propone di eliminare qualsiasi elemento di assunzione e retribuzione, affidando il sostegno spirituale dei malati unicamente a personale volontario. Ci meraviglia e un po’ sconcerta l’arretratezza culturale e l’insensibilità umana che tale mozione manifesta.


Il presupposto profondamente sbagliato a cui si ispirano queste richieste è che l’assistenza religiosa non debba essere a carico della collettività in quanto strettamente legata alla sfera individuale e non riconducibile a protocolli sanitari specifici.


In realtà, in una visione non riduttiva della persona ammalata il sostegno psicologico e spirituale è altrettanto importante della cura dell’organismo e del controllo del dolore. Almeno in questo senso va la definizione delle cure lenitive da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Oltretutto poi, e non è di secondaria importanza, occorre ricordare che il rispetto del diritto alla libertà religiosa sancito dalla carta dei diritti universali dell’uomo, include il diritto da parte del malato degente in una struttura sanitaria pubblica di poter essere assistito sul piano spirituale e chiede allo Stato di fare in modo che l’esercizio di tale diritto sia effettivamente garantito.


La mozione votata inoltre entra in contrasto con un quadro legislativo sia regionale che nazionale. Il protocollo d’intesa tra la Regione e la Conferenza Episcopale Toscana, rinnovato nel 2007 su  proposta di Enrico Rossi, ex assessore Regionale alla salute e attuale governatore della Toscana, fa riferimento alla legge 833/1978, che specifica che presso le strutture di ricovero del Servizio sanitario nazionale deve essere assicurato il servizio di assistenza religiosa e, in particolare, per quanto riguarda la religione cattolica, prevede specifiche intese fra l’Azienda sanitaria locale e gli Ordinari diocesani competenti per territorio.


Non solo, nel protocollo Regione/Cet si fa riferimento anche alla legge che ratifica il  trattato tra lo Stato italiano e la Santa Sede del 1985 (legge 21/1985, art 13 comma 21) nel quale si specifica che lo Stato garantisce la libertà religiosa e l’adempimento delle pratiche di culto dei cattolici che siano degenti in ospedali, case di cura o di assistenza pubbliche e prevede che l’assistenza spirituale nei confronti dei medesimi sia assicurata da ecclesiastici nominati dalle autorità italiane competenti su designazione dell’autorità ecclesiastica e secondo lo stato giuridico, l’organico e le modalità stabiliti d’intesa fra tali autorità. Infine, il protocollo d’intesa viene citato nel Piano della Salute Regionale, nelle sue varie edizioni.


La legge garantisce quindi il diritto all’assistenza spirituale con modalità a cui possono già accedere, al pari della Chiesa cattolica, tutte le confessioni religiose.


Fatta chiarezza sull’accaduto, resta da capire il perché di questi ripetuti e scomposti attacchi alla Chiesa.


 


NOTA INFORMATIVALa convenzione tra Mons. Vescovo, nella sua qualità di Ordinario Diocesano, e l’ASL n.11 di Empoli circa il servizio religioso nei presidi ospedalieri presenti nel territorio diocesano è stata firmata in questi giorni. Si precisa che essa riguarda soltanto gli ospedali di Fucecchio e San Miniato, gli unici presenti nel territorio diocesano. Detta convenzione prevede un solo assistente religioso per i due ospedali, inquadrato organicamente nell’Azienda sanitaria.


Si tratta, per l’esattezza di don AGOSTINO (Beniamino) CECCHIN, ben conosciuto e stimato da tanti, che da molti anni si prodiga senza risparmiarsi per assicurare una presenza di conforto umano e religioso sia nei confronti dei degenti come del personale paramedico e medico. Il suo servizio va ben oltre quanto lo strettamente dovuto ed è compiuto sempre con grande generosità a vantaggio di tutti coloro che sono nel bisogno.


Si fa sapere inoltre che don Agostino, visto il notevole carico dell’impegno, è affiancato da altre persone che svolgono il loro servizio in modo assolutamente gratuito e volontario senza alcuna forma di remunerazione.