Il 15 aprile scorso, il vescovo Andrea ha presenziato alle celebrazioni per i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci. Una cerimonia di altissimo profilo istituzionale e valore simbolico, celebrata sul palco allestito all’ombra del castello dei Conti Guidi a Vinci, nella quale il nostro presule ha avuto modo di avvicinare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Non dimentichiamo che la nostra diocesi abbraccia, con le parrocchie di Streda e Apparita-San Pantaleo, una porzione importante del territorio comunale di Vinci.
L’infante Leonardo ha, tra l’altro, con discreta probabilità ricevuto il suo battesimo proprio nell’antica cappellania di San Pantaleo (allora in diocesi di Lucca) ed oggi – appunto – in nostra diocesi.
Se ci volessimo allora ammantare di un pizzico di civetteria, potremmo in un certo senso dire che Leonardo “è diventato cristiano” proprio all’interno del territorio della nostra Chiesa sanminiatese (fatti salvi ovviamente i margini temporali dell’evento, che precede di quasi due secoli l’istituzione della nostra diocesi).
Particolare curioso e degno di nota riguardo alle celebrazioni: il Presidente Mattarella dopo questo primo momento istituzionale, nella successiva visita alla casa natale di Leonardo ad Anchiano, è rimasto di sasso, fortemente impressionato, di fronte all’ologramma gigantesco del genio vinciano (vedi foto) proiettato a tutta parete in una delle stanze.
Sono passati cinque secoli e questo gigante, che ha mosso i suoi primi passi nel nostro Valdarno Inferiore, è ancora capace di produrre suggestioni ed emozioni fortissime in tutti coloro che l’avvicinano per conoscerlo e studiarlo.