È stato bello per me poter partecipare al quarto incontro di ricerca spirituale delle «Vie dello Spirito» svoltosi all’Eremo di San Martino ad Agliati sabato 11 gennaio. A guidare l’incontro, che ha avuto come tema il Discernimento, Paolo Lorenzon, accompagnatore di esercizi spirituali ignaziani, cioè svolti col metodo di Sant’Ignazio di Loyola.
Dopo che padre Benedetto ci ha introdotto nel vivo del tema affermando quanto è importante «sapere dove il Signore ci chiama, ci spinge, ci attira, ci invita», ecco che Lorenzon ha preso subito la parola: «Si tratta di distinguere il bene dal male: o cammini verso il Signore o cammini verso l’onnipotenza del tuo io». Ma come si fa a vedere la differenza? Occorre avere un «cuore docile» e allenato pronto al discernimento. In nostro soccorso viene una considerazione: siamo fatti di corpo, di mente e di spirito, il nostro vivere sta in questa interdipendenza. Molto spesso ci fermiamo alla sola ragione pensando che il corpo sia fatto solo di istinti ma in realtà se abbiamo un cuore docile lo vediamo da come camminiamo quindi anche dal corpo. Molto spesso ci viene detto che quando siamo gioiosi, felici, Dio è con noi.
In realtà dovremmo distinguere tra l’euforia che dura poco, ma che ti dà dipendenza, dalla gioia eterna che rimane, quella secondo Dio. Quest’ultima, però, «non sai quando arriva; non c’è un evento che la scatena. Arriva e basta» ed è solo attraverso essa che puoi avere «un’esperienza d’eterno». In un primo momento abbiamo un gusto per il sensuale che si gonfia fino a portarti a un piacere massimo, euforico; poi questo piacere si sgonfia e siamo molto tristi: vorremmo rifare quello che ci ha dato piacere e questo ci da assuefazione. Il pensiero di Dio invece è un pensiero dolce che ci arriva piano piano, che non ci fa violenza, piccola dose su piccola dose fino a farci dire: «Guarda, se oriento il pensiero verso Dio, sto veramente bene!». È lo stesso pensiero dolce di Dio che ci fa percepire le relazioni tra le persone, tra noi ed il prossimo.
Dall’altra parte, però, l’onnipotenza del nostro io non se ne sta zitta; ci attacca con mille pensieri e mille nevrosi: Ma chi te lo fa fare?, sarai un’idiota, gli altri ti offenderanno, sarai uno sfigato a vita. Ma è proprio il discernimento che viene in nostro soccorso. Ci sono tre vie, come ha illustrato Paolo Lorenzon, per far fronte alle minacce: «O prendiamo questi pensieri negativi a botte, o li deridiamo o semplicemente li facciamo scivolar via». Infatti, se gli diamo importanza potranno farci male. L’arte del discernimento non è, tuttavia uno scherzo: è l’arte di percepire l’amore di Dio che si affina con la pratica, anche sbagliando: è l’amore di Dio per noi, il solo e vero amore misericordioso.