L’impiego dei fondi in diocesi

L’8xmille fa ancora la differenza

La Redazione

Anche nella nostra diocesi l’8xmille rappresenta la principale fonte di sostegno per le opere di carità, per l’azione pastorale e il restauro di chiese, oratori e monumenti. Uno strumento che garantisce anche un aiuto concreto a famiglie in difficoltà, giovani e persone fragili. Firmare non costa nulla, ma può fare davvero tanta differenza

Fatica a farsi largo tra i fedeli delle nostre comunità, la consapevolezza di quanto il sistema 8xmille sia decisivo per tenere in vita le opere di carità e le iniziative pastorali della Chiesa cattolica. Ma non solo: questo strumento è fondamentale anche per la conservazione delle chiese e, più in generale, del patrimonio artistico e culturale che un’eredità di venti secoli ha consegnato all’intera collettività. Negli ultimi anni, soprattutto dopo il periodo covid, la macchina sta fortemente scricchiolando restituendo, di anno in anno, dati preoccupanti.

La somma complessiva che l’8xmille ha destinato alla Chiesa cattolica nel 2024 è scesa a poco più di 900 milioni di euro, ben lontana dal miliardo e 100 milioni che si registrava prima del periodo pandemico. Un calo netto, frutto di una costante diminuzione delle firme a favore della Chiesa registrata negli ultimi anni. Nel 2023, infatti, le firme destinate alla Chiesa cattolica hanno costituito solo il 67% del totale — la percentuale più bassa dal 1990 a oggi — mentre sono aumentate quelle a favore dello Stato, salite al 26,8%. Un dato che fotografa una tendenza preoccupante. Sono in pochi inoltre a sapere che il 43% di quei 900 milioni di euro, serve a garantire uno stipendio dignitoso ai sacerdoti. Il restante si suddivide tra un 30% destinato agli interventi caritativi e il restante 27% a culto e pastorale. È chiaro, quindi, che se il sistema non dovesse recuperare terreno, nei prossimi anni si potrebbero aprire scenari molto critici. Eppure, la gravità della situazione non sembra essere percepita a dovere. I giovani, ad esempio, non firmano e anche tra gli anziani si registra un calo significativo. Ancora più sorprendente è il fatto che il 45% dei cattolici praticanti non appone la firma per l’8xmille alla Chiesa. Qualunque ne sia la causa, è proprio in questa fascia che sarà necessario intervenire per recuperare firme preziose.

COME LA DIOCESI IMPIEGA I FONDI 8XMILLE

Nell’ultimo esercizio alla diocesi di San Miniato sono giunti complessivamente dall’8xmille un milione e 139 mila euro, così ripartiti: 584 mila euro per le esigenze del culto e della pastorale e 555 mila euro per gli interventi caritativi.

EDIFICI DI CULTO

Una parte delle risorse è stata destinata al restauro e alla manutenzione di edifici storici di pregio e oratori, e in particolare: la cattedrale di S.Maria Assunta e San Genesio; il Palazzo del Seminario e la chiesa del Ss. Crocifisso a San Miniato; l’oratorio di San Miniato Basso; la sala multiuso teatro parrocchiale di Marcignana; il convento “La Vergine” di Fucecchio e la seicentesca chiesa della Crocetta a San Miniato.

ATTIVITÀ PASTORALI

Le risorse sono servite anche per sostenere le numerose attività pastorali diocesane nei settori della scuola, dell’animazione giovanile, del sociale e del lavoro, della sanità, della famiglia, dell’ecumenismo e dialogo interreligioso, della formazione catechistica, dell’animazione vocazionale e della liturgia. FORMAZIONE Un’ulteriore quota dei fondi per culto e pastorale è stata impiegata per attività formative: formazione di futuri diaconi permanenti, giornate di aggiornamento e ritiri spirituali per il clero; attività del servizio religioso e del “Progetto Policoro”, dedicato ai giovani in difficoltà lavorativa. Parte delle risorse ha sostenuto anche le attività dell’Azione cattolica diocesana.

CARITÀ

Per quanto concerne gli interventi caritativi, 130 mila euro sono stati gestiti direttamente dalla Caritas diocesana per progetti e sostegni rivolti a persone e famiglie in difficoltà. Altri 90 mila euro sono serviti per sostenere famiglie disagiate che iscrivono i figli alle scuole cattoliche parrocchiali, mentre 110 mila euro sono stati destinati ad altri nuclei familiari e singoli in grave disagio economico. Attraverso associazioni e realtà d’ispirazione cristiana locali, sono stati inoltre spesi 225 mila euro per aiutare persone con disabilità, tossicodipendenti, disoccupati, precari e giovani in cerca di lavoro. Tra i progetti sostenuti si segnalano l’accoglienza di minori, il sostegno a senza fissa dimora (centro notturno di Santa Croce sull’Arno e mensa-dormitorio di Ponsacco), e l’inserimento lavorativo di soggetti fragili. Con questi fondi sono stati ugualmente sostenuti progetti di accoglienza dei minori e di sostegno a persone senza fissa dimora (Centro notturno di Santa Croce sull’Arno e Mensa del povero e dormitorio di Ponsacco). Con gli stessi fondi è stato, tra l’altro, favorito l’inserimento lavorativo per soggetti portatori di handicap attraverso progetti d’impresa sociale come la «Lavanderia Acquachiara» di Capanne, o l’inserimento lavorativo di donne immigrate con figli («Sartoria Bazin» di Santa Croce sull’Arno). La cifra sopraindicata ha permesso, usura e dipendenti dal gioco d’azzardo.

UNA FIRMA CHE NON COSTA NULLA inoltre, di sostenere la dignità e il riscatto di persone vittime di Un patrimonio di carità sul quale la diocesi di San Miniato si spende quotidianamente, e che per il fatto di poterlo fare è grata a tutti coloro che hanno firmato lo scorso anno in sede di dichiarazione dei redditi il riquadro 8xmille alla Chiesa Cattolica Italiana. È una scelta che vale tanto, perché — come la comunicazione della Cei cerca da tempo di far comprendere — ogni firma conta, indipendentemente dal reddito, e tutti possono firmare. La scelta dell’8xmille si effettua nel modello della Dichiarazione dei redditi o nel Modello 730, apponendo la firma nel riquadro «Chiesa Cattolica». L’8xmille non è una tassa aggiuntiva e firmare non comporta alcun costo per il contribuente. Più firme si raccolgono, maggiori saranno i fondi disponibili per tutte le attività descritte. Possono firmare anche i pensionati ultra 65enni non tenuti alla dichiarazione dei redditi, utilizzando un modulo apposito disponibile in parrocchia, alle Poste, presso i patronati, i Caf o i commercialisti. Bastano i dati anagrafici e il codice fiscale. In conclusione: l’8xmille è una firma a costo zero, ma che può fare davvero la differenza per tante persone.

Scarica e diffondi il depliant della destinazione dei fondi dell’8per mille nella nostra Diocesi:

» Depliant 8 per mille 2025