Carissimi, la liturgia di questa IV domenica di Avvento e le letture proclamate ci accompagnano in questo ultimo tratto di cammino verso il Natale, tra una settimana. La Parola di Dio sembra spronarci ad aprire il cuore, a fidarci, ad accorgerci che il Signore viene, si fa vicino, che è possibile l’incontro con Lui. La parola del Profeta Isaia che sprona il re Acaz a chiedere un segno quasi vuole accrescere in noi il desiderio di questo incontro, del riconoscere il Messia, il Salvatore. Il profeta suggerisce la preghiera e il desiderio: voglio vedere il Signore che viene; voglio incontrarlo. San Paolo nella lettera ai Romani, annunciando la Grazia, ricorda che si tratta di accogliere e portare una buona novella, una buona notizia. Egli ci sprona ad essere, come lui, portatori di buone notizie, annunciatori così del Natale. Il Vangelo e il sogno di Giuseppe, raccontandoci la fatica di quest’uomo a comprendere il progetto di Dio, non smette di ascoltare, di cercarlo, di fidarsi, di mettersi in cammino per accogliere: “Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo”. Si tratta allora di aprire gli occhi e comprendere veramente, desiderare ardentemente che il Signore venga e che sia possibile incontrarlo e accogliere la sua opera di bene, di vita, di salvezza. […]
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Omelia per l’Ordinazione diaconale di Luca Carloni e Massimo Meini
Domenica 18 dicembre 2016, IV di Avvento
18-12-2016