Sabato 1 febbraio 2019 la nostra diocesi ha vissuto un tempo di ascolto della Parola, cantata, proclamata e testimoniata secondo l’invito di papa Francesco che nel settembre scorso ha istituito la “Domenica della Parola” con lo scopo di «ravvivare la responsabilità che i credenti hanno nella conoscenza della Sacra Scrittura».
Il nostro vescovo Andrea, introducendo la serata e salutando le circa duecento persone intervenute nella chiesa della Trasfigurazione di San Miniato Basso, ha indirizzato l’ascolto del concerto come momento di preghiera, e anche i concertisti hanno chiesto di non applaudire l’esecuzione del canto, ma di conservare il silenzio, l’ascolto, traducendo ciò che ogni esecuzione faceva scaturire nei cuori, in preghiera personale. La particolarità dei canti eseguiti è stata illustrata da Daniela Saetta, della Comunità Magnificat, che ha spiegato come ogni canto sia nato da un amore per la Parola di Dio, nato nei cuori di fratelli della Comunità Magnificat che, dopo aver fatto un incontro forte, speciale con il Signore hanno sentito travolgersi da questo amore e dal desiderio di conoscere la Parola, e anche di impararla a mente per poterla conoscere, essere di indirizzo alla propria vita e testimoniarla, anche per brani della Parola di Dio più complessi e, solitamente, meno musicati, come ad esempio l’Apocalisse o i libri profetici.
Così i canti, eseguiti a quattro voci, ed accompagnati da pianoforte, violino e chitarra classica si sono susseguiti, incastonati da brevi ma intensissime testimonianze che spiegavano come quella Parola fosse nata da un momento di preghiera o da un particolare episodio della propria vita. Il brano “Il germoglio del Signore”, tratto da Ezechiele 17, eseguito da Sara Piccioni della fraternità Magnificat di San Barnaba di Perugia, ha raccontato l’esperienza della sua gravidanza accolta e portata avanti, nonostante la diagnosi di anencefalia diagnosticata alla piccola Miriam, e come insieme a suo marito questa Parola ricevuta in preghiera abbia illuminato e sostenuto gli otto mesi di gravidanza vissuti come accompagnamento alla vita; molti dei presenti, profondamente commossi dalla testimonianza, non hanno saputo trattenere le lacrime durante l’esecuzione del canto. Così tutti gli altri brani – nove in totale – hanno aiutato tutti ad un ascolto profondo della Parola, sapendo che, come ricordato dal vescovo, «Come la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme al seminatore e pane da mangiare, così sarà della parola uscita dalla Sua bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata» (Is 55, 10-11).
Il vescovo ha chiuso la serata sottolineando come questa modalità di proposta della Parola, rappresenti una vera e propria forma di evangelizzazione. La serata diocesana “Al centro la Parola”, è stata organizzata dalle fraternità della zona di Perugia della Comunità Magnificat e da alcuni membri della stessa Comunità appartenenti della fraternità di Marti. Questo concerto sulla Parola, peraltro, era già stato eseguito nella cattedrale di Perugia, alla presenza del cardinal Bassetti, il 29 settembre scorso.