Proseguendo il suo itinerario di parrocchia in parrocchia, a cominciare dalla domenica 26 gennaio il vescovo, presentatosi quasi umile e semplice pellegrino, ha dato inizio alla Visita pastorale nella parrocchia di San Pierino. Una permanenza prolungata per una settimana, per incontrare persone e visitare ambienti di vita. Per conoscerci e possibilmente incoraggiarci. Il tempo maggiore è stato dedicato agli ammalati e persone anziane recandosi nelle case in cui risiedono: l’accoglienza è stata accompagnata da sorpresa e molta gratitudine per la presenza quasi impensabile che un personaggio importante e altolocato, in maniera insolita, si avvicinasse ai vari disagi sofferti. Il calore della solidarietà si è arricchito spesso della condivisione religiosa espressa nella preghiera.
Ma anche ambienti fervidi di lavoro imprenditoriale e commerciale e anche iniziative folcloristiche come la Contrada hanno condiviso la contentezza di sentirsi apprezzati. La visita di saluto alla Scuola Primaria statale, che costituisce un fattore identitario molto rilevante in questa frazione comunale, svolta con regolare autorizzazione dell’autorità scolastica, ha destato spontanea intesa colloquiale e gioiosa con tutti i ragazzi contagiando anche gli insegnanti ammirati e riconoscenti.
Il Vescovo si è recato a incontrare anche gli ospiti africani della parrocchia, interessandosi al loro percorso di integrazione che stanno compiendo con corsi per conoscere la lingua, tirocini di lavoro, frequenza ed esami universitari da parte di uno studente. Particolarmente sprizzanti contentezza e vivacità gli incontri durante le diverse riunioni di catechismo dei ragazzi evidenziando giovanile consuetudine e affinità in questa stagione della vita. Ovviamente non sono mancati, con l’importanza dovuta, gli atti propriamente religiosi celebrati e compartecipati pregando. Tutto bene dunque? Nel momento sembra di sì. Vedremo la ricaduta più problematica nella ordinaria attività pastorale. Certamente la comunità parrocchiale ha ricevuto una sollecitazione a divenire più fervida e desiderosa anche di trasmettere con la testimonianza della fede vissuta e celebrata anche un esempio per chiunque. Un caloroso saluto finale ha salutato il vescovo come successore degli apostoli nella nostra diocesi che anche visitando le parrocchie si fa messaggero della bella Notizia.