Nella calura dell’estate foggiana, don Tommaso parroco di Lari armeggia con le camere d’aria e ripara gomme forate alle bici dei migranti, nella ciclofficina della baraccopoli africana di Borgo Mezzanone: chiavi inglesi, toppini, sorrisi.
È una delle foto più belle proiettate lunedì sera al teatro parrocchiale delle Capanne, nella serata organizzata dalla Caritas diocesana per condividere i racconti dei 4 viaggi dei nostri giovani nelle periferie italiane. Lecce, Foggia, Napoli, Caserta. Preti, suore, universitari, ragazzi delle superiori. In tutto una cinquantina di partecipanti, che l’altra sera alternandosi al proiettore hanno afferrato il microfono per raccontare alla platea (con in prima fila il vescovo Andrea Migliavacca e il direttore della Caritas don Armando Zappolini) ciò che hanno vissuto e imparato nella propria settimana di volontariato.
Chi ha riportato a casa le difficoltà e la tenacia di chi combatte ogni giorno la battaglia per liberarsi dalla schiavitù della droga e dai pregiudizi della società; chi ha raccontato di raccolte di uva e di mele sotto il sole dell agro casertano, per respirare la bellezza e il coraggio delle cooperative che nei terreni confiscati alla camorra tengono vivi la memoria di don Peppe Diana e il sogno di un’Italia libera dai prepotenti e dalla violenza della criminalità organizzata; chi ha vissuto la pastorale di frontiera di don Antonio e suor Lucia per i ragazzini di strada del rione Sanità a Napoli; e chi al fianco dei frati scalabriniani si è fatto prossimo dei tanti ragazzi africani vittime del caporalato nei campi di pomodori del Gargano, in Puglia. Don Armando ha ascoltato con gioia i resoconti e al termine dell’incontro ha rilanciato la sfida per l’anno prossimo: «Stiamo già pensando all’edizione 2020 delle Quattro del pomeriggio – ha anticipato il direttore della Caritas ideatore di questa proposta “on the road” per i nostri giovani – aiutateci ragazzi a coinvolgere sempre nuovi amici e a individuare le settimane dell’estate più adatte per raccogliere il maggior numero di partecipanti. Il prossimo anno avremo fra l’altro due nuove mete per i nostri viaggi della Caritas: La Verna e Taizé, per dare anche una connotazione più spirituale alla nostra proposta». E a proposito di apporto di spiritualità, il vescovo Andrea nel salutare i ragazzi ha voluto sottolineare la presenza significativa in tutti e 4 i viaggi di preti e suore della diocesi: «Esperienze del genere aiutano i nostri sacerdoti e le nostre religiose a testimoniare la loro fede ai giovani, e a tornare al loro ministero arricchiti di umanità e di slancio missionario».