Salvaguardare il creato, avere cura della casa comune, fermare l’inquinamento per preservare il nostro pianeta dalla distruzione. Questo è ciò di cui si è parlato nella conferenza che ha avuto luogo mercoledì 4 settembre presso i locali ex Mantellate a Pontedera in occasione della 14° giornata per la custodia del creato. «Affinché un certo tipo di cultura penetri nelle menti e nelle coscienze delle persone devono passare varie generazioni – ha esordito il professor Fabio Caporali, del Movimento ecclesiale di impegno culturale di Pisa e docente universitario di Ecologia se fossimo più informati potremmo agire meglio e proteggere la nostra casa comune che altrimenti andrà distrutta».
«Nell’enciclica di Papa Francesco Laudato si’, la Chiesa ha compiuto un passo rivoluzionario, da un punto di vista sociale e ambientale per salvare il pianeta – ha spiegato il relatore – c’è una rottura dell’armonia, si spiega al punto 66 dell’enciclica: l’esistenza umana si basa su la relazione con Dio, con il Prossimo e con la Terra, rompere queste tre relazioni è peccato».
Il professore ha spiegato molto chiaramente come tutto è interconnesso: «Abbiamo relazioni con l’aria, l’acqua, il cibo. L’uomo è un elemento interdipendente. Per esempio, le piante fissano l’energia solare e nutrono quindi sia noi che gli animali. L’ecologia è la scienza che studia queste relazioni. Il primo pensiero etico deve essere quello di conservare i nostri paradisi terrestri, che invece stiamo distruggendo. Le forme biologiche importanti sono tre: la cellula, gli individui pluricellulari e gli ecosistemi, comunità di individui». Ma Caporali ha spiegato chiaramente cosa dobbiamo fare se vogliamo sopravvivere: «Valorizzare l’energia solare, riciclare i materiali e imparando dalla natura attuare un’economia circolare, infine valorizzare le biodiversità. Dobbiamo smettere di importare la carne, altrimenti bruceranno sempre più foreste». Il professore ha poi aggiunto: «In tutto il mondo la maggior parte degli uomini vive in città, bisogna ricreare un equilibrio e riportare le persone a vivere in campagna». «La cosa più importante – ha concluso – è la sopravvivenza dell’umanità, non il guadagno di un singolo o di una nazione. Occorrono più leggi mirate a preservare la nostra casa: lottate per ottenerle, perché abbiamo solo questa di casa».
Al termine della conferenza è stato distribuito a tutti un cartellino giallo, simbolo di ammonizione, dove da un lato vi era trascritto il «Cantico delle Creature» di San Francesco e dall’altro un elenco di azioni che tutti noi possiamo fare. Come dire, non possiamo andare a spengere il fuoco in Amazzonia, ma possiamo acquistare meno vestiti, riutilizzare la plastica, mangiare meno carne, usare la bicicletta, piantare un albero, utilizzare l’acqua con sobrietà…