Accademia degli Euteleti: Un progetto a lungo termine per l’arte sacra

Le «annunciazioni sanminiatesi»

di Alexander Di Bartolo

Giunta alla sua quarta edizione, l’esplorazione e la scoperta delle «annunciazioni» appartenenti al territorio diocesano è diventata un appuntamento di primavera dell’Accademia degli Euteleti. «Alla scoperta delle annunciazioni sanminiatesi», questo il titolo dell’iniziativa, che ha ricevuto un contributo del Consiglio Regionale della Toscana nell’ambito del programma «Capodanno Toscano» e anche il patrocinio di un ente locale, il comune di Casciana Terme Lari. L’edizione 2025 di questo tour alla scoperta delle opere che raccontano iconograficamente l’Annuncio a Maria, ha avuto luogo nel pomeriggio di sabato 29 marzo e ha fatto tappa in un lembo delle Colline Pisane e, in particolare, a Casciana Alta, Lari e Perignano. L’appuntamento di questa edizione ha previsto la conoscenza di opere diverse: due opere pittoriche e una scultorea, appartenenti anche a epoche diverse. Dal Rinascimento al tardo barocco alla pittura contemporanea. I visitatori hanno potuto ammirare opere di autori e personaggi che hanno fatto la storia dell’arte sacra nella nostra Diocesi e non solo. Con bus navetta gratuito trenta persone sono partite da San Miniato per raggiungere la prima tappa, l’Oratorio dell’Immacolata Concezione, detto «Madonna della Cava» a Casciana Alta. Qui un altro nutrito gruppo attendeva la comitiva. Il luogo di culto fu realizzato nella prima metà del XVII secolo.

Agli inizi del secolo successivo, Anton Domenico Bamberini pittore fiorentino, realizzò un ciclo mariano di sette tele raffiguranti la Presentazione di Maria al Tempio, lo Sposalizio della Vergine, l’Annunciazione, la Visitazione, la Fuga in Egitto, l’Assunzione al Cielo e l’Incoronazione della Vergine. G Come è noto, il Bamberini fu chiamato a San Miniato dal Vescovo Francesco Maria Poggi e operò in numerose chiese della Diocesi. Questo piccolo gioiello, compiuto negli ultimi anni di vita, rappresenta un unicum nel territorio diocesano, sia per il contesto di realizzazione non lontano a un’antica cava di estrazione, sia per la sua architettura, trattandosi di un edificio sacro a pianta ottagonale che si presenta con un bel loggiato. All’Oratorio della Madonna della Cava ha portato il suo saluto ai visitatori il parroco dell’Unità Pastorale don Luca Carloni, che ha espresso parole di compiacimento per la bella iniziativa che ha portato dei sanminiatesi dal centro della Diocesi alla periferia, rimarcando come «la bellezza è valore educante che non dobbiamo affatto dimenticare».

L’Assessore alla Cultura Alessandra Dal Canto ha invece portato il saluto dell’amministrazione comunale che ha convintamente assicurato il patrocinio all’iniziativa e si è adoperata per la buona riuscita di tutte le tappe esplorative che coinvolgevano l’intero territorio comunale. Dal Canto ha rimarcato l’importanza della collaborazione e della sinergia, oltre ogni confine comunale, ed ha auspicato di continuare «sulla strada della bellezza, che unisce i popoli e che diventa volano anche per il turismo». La comitiva si è poi spostata a Lari, dove si è svolta la visita della chiesa propositura dei SS. Maria Assunta e Leonardo. L’edificio, pur essendo stato completamente rimodellato in stile neogotico nei primi anni del XX secolo, può vantare un antico ed importante patrimonio storico artistico. Probabilmente all’ampliamento della prima metà del ‘400, risale la composizione scultorea dell’Annunciazione, che adornava per un certo periodo un altare interno ora non più esistente. È stata attribuita ad Andrea Guardi, scultore fiorentino, formatosi nelle botteghe di Bernardo Rossellino e Michelozzo Michelozzi e attivo anche a Pisa, Piombino e in Lunigiana. Il gruppo scultoreo è un’opera di grande fascino, tra le più significative dell’intera Diocesi.

Nella visita a questa tappa i relatori hanno spiegato quale fosse la collocazione delle due sculture nei secoli, in base alle notizie a disposizione, per soffermarsi sui tratti stilistici della scultura, con i richiami alle altre opere di Andrea Guardi presenti in Lunigiana. Ultima tappa la chiesa parrocchiale di S. Lucia a Perignano, eretta nel XIX secolo. Negli anni ‘40 del ‘900 fu realizzata la decorazione pittorica che venne affidata al pittore Antonio Luigi Gajoni, originario di Milano, poi trasferitosi a Parigi. Gajoni, con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale fu costretto a rientrare in Italia e si stabilì a San Miniato poiché la moglie era originaria della zona. A Perignano realizzò il suo primo intervento importante nella Diocesi: il catino e la conca absidale, la cupola, il soffitto, il battistero e l’arco del presbiterio, sul quale trovò spazio la raffigurazione dell’Annunciazione.