Terminato il mese di maggio, dedicato alla Vergine Maria, la Chiesa ci propone, col mese di giugno, la devozione al Sacro Cuore di Gesù. Questi due mesi sono allacciati tra loro dall’atto di amore che Maria genera verso il figlio e verso di noi, amore che a sua volta Gesù rilancia all’indirizzo di noi tutti per mezzo delle sofferenze fisiche che lo portarono alla morte di croce. Che cosa vi è di più emblematico nel dimostrare amore, se non mostrare plasticamente il cuore? Il cuore è lo scrigno che racchiude questo sentimento profondo e tenerissimo nella sua dolce fragilità. A S. Margherita Maria Alacoque, nella prima visione, Gesù la invitò a prendere il posto che Giovanni aveva occupato durante l’ultima cena dicendole: «Il mio divino Cuore è così appassionato d’amore per gli uomini che, non potendo più racchiudere in sé le fiamme della sua ardente carità, bisogna che le spanda. Io ti ho scelta per adempiere a questo grande disegno, affinché tutto sia fatto da me». Altre visioni ebbe la santa ed in tutte Gesù mostrò il suo cuore, ardente di luce, simboleggiando il suo smisurato amore verso tutti noi, volendo ispirare nelle nostre anime quell’amore generoso, che, rispondendo al suo, le assimili interiormente al divino modello.
Sin dal principio, Gesù ha fatto comprendere a Santa Margherita che avrebbe sparso le effusioni della sua grazia su tutti quelli che si sarebbero interessati a questa amabile devozione; così la santa borgognona, insieme a S. Claude de la Colombière, ne propagò il culto. Molto spesso, nel nostro vivere, stanco ed affaticato, come credenti, ci sfugge la visione di Gesù con il suo cuore irraggiante di sole, che ci invita ad amarci, ad essere tra noi un unico corpo nella piena consapevolezza che nel nostro insieme siamo un’unica realtà. Proponiamoci, in questo mese, di testimoniare con concretezza e credibilità, quel gesto alto e nobile del Buon Samaritano. Quanto è opportuno, oggi, questo gesto, in primo luogo nelle nostre famiglie e di conseguenza nelle nostre comunità, nelle nostre istituzioni civili, nel nostro vivere in ogni sua componente. Gesù, ancora nelle promesse fatte a S. Margherita, ha promesso il suo aiuto nel mettere pace nelle nostre famiglie, nel consolare le nostre afflizioni, nell’elargire le più abbondanti benedizioni sopra le nostre imprese, assicurando che i peccatori avrebbero trovato, nel suo Cuore, la «fonte e l’oceano infinito della misericordia». «L’uomo del Duemila – affermava Giovanni Paolo II – ha bisogno del Cuore di Cristo per conoscere Dio e per conoscere se stesso, ne ha bisogno per costruire la civiltà dell’amore». Questo è il nostro mese di giugno, che nella sfolgorante generosità del sole e del grano, ci rammenta la sfolgorante gloria divina del Sacro Cuore.