È sempre ammirevole e condivisibile l’iniziativa di organizzare convegni, incontri, riunioni in cui si illustra il pensiero e l’azione di un personaggio sia donna che uomo che ha caratterizzato con incisiva importanza storica e politica il nostro vivere. Storia e politica sono strettamente legate tra loro: non vi è storia efficacemente tale, se quell’avvenimento riportato non è determinato da un ideale. La vera politica è sempre contrassegnata da ideali, poiché questa è l’arte di far passare più ideali possibili nel reale.
Sabato 29 settembre nella biblioteca comunale «M. Luzi» di San Miniato, diretta con grande competenza culturale da Massimo Gabbrielli, è stata inaugurata una mostra contenente foto, scritti, immagini su «Alcide De Gasperi dalla ricostruzione all’Europa, a settant’anni della Costituzione».
Autore della mostra è stato Enrico Dello Sbarba, con interventi del sindaco Vittorio Gabbanini, Michele Fiaschi, presidente Comitato «Aldo Moro» di San Miniato, Fabrizio Mandorlini presidente UCAI e Piero Pizzi, ex consigliere regionale.
Nell’occasione l’on. Giuseppe Matulli ha presentato il suo volume: «Alcide De Gasperi. Quando la politica credeva nell’Europa e nella democrazia».
Gli interventi sono stati tutti mirati nel commentare l’opera storica e politica di De Gasperi da quando giunge a guidare il paese, umiliato e sconfitto. Uomo cattolico, fortemente credente, vero laico impegnato, politico inflessibile all’etica della responsabilità, che sempre ha esaltato il contenuto etico della politica, cioè l’azione.
Ha cercato di far rinascere l’Italia, ridotta in un cumulo di macerie, riuscendo ad ottenere aiuti del piano Marshall per la ricostruzione dell’economia italiana ed ottenendo un ruolo di primo piano nel processo di integrazione europea, divenendo uno dei padri fondatori dell’Unione europea.
Uomo preparato, maturo, altamente responsabile delle proprie azioni seppe vedere in lungimiranza la necessità inappellabile di unire le nazioni europee per debellare, in primo luogo, ogni idea, ogni iniziativa politica che portassero ancora a gravi conflitti bellici con inumane persecuzioni civili e militari.
Oggi della Politica con la P maiuscola non è rimasto quasi nulla. Tutto è degenerato, poiché è l’uomo che ha ceduto: «fattore di ogni bene e di ogni male».
«Contro le ideologie, afferma l’on. Matulli, De Gasperi si ancorava all’etica della responsabilità. Questa scaturiva da un’analisi dei problemi, da una visione delle possibili soluzioni, dalla individuazione degli obiettivi e dei metodi per raggiungerli».
De Gasperi è considerato da tutti, anche dagli avversari politici, il più capace a tenere insieme tutte le istanze al di là delle polemiche strumentali. Aveva capito che da solo, se pur avendo una maggioranza schiacciante tra il popolo, non poteva portare l’Italia al benessere, al progresso.
Chiese la collaborazione di tutte le forze dell’arco costituzionale ed uomini capaci ed intelligenti, se pur con programmi diversi, in molte azioni divergenti, come Togliatti, Nenni, La Malfa, i quali non mancarono di portare il loro contributo culturale, politico e popolare.
Ricordiamo che sopra ogni partito vi era l’America da una parte e la Russia di Stalin dall’altra, chiamata in sintesi «la guerra fredda». Il leader democristiano s’impegnò per creare un partito di massa che tenesse insieme le diverse anime del movimento cattolico che occupasse il centro dello schieramento politico e che fosse interclassista. La DC vinse le elezioni del 18 aprile 1948 contro il Fronte Popolare e nacque la prima legislatura, dando vita alla stagione del «centrismo», che per De Gasperi significava «una verità tra due errori opposti. Non poteva significare compromesso tra il bene ed il male, semmai l’affermazione di un bene tra due modi opposti».
Il centrismo non è opportunismo, tatticismo o trasformismo, ma unità «dell’organismo sociale, unità dell’organismo politico» e questa unità era posta «nell’uomo, così da divenirne affermazione dei valori della persona: lo stato e l’economia sono al servizio dell’uomo».
L’uomo con le sue aspettative, con i suoi ideali, con le sue istanze di vita deve essere al centro di tutto.
De Gasperi, sulla questione dell’Europa, seppe vedere tanto lontano da poterci illuminare ancora oggi, «considerandola unica garanzia di pace e strumento di una integrazione indispensabile perché l’Italia potesse giocare un ruolo importante nel mondo», afferma l’on. Giuseppe Matulli.
La figura storica e politica di Alcide De Gasperi segna, nel suo insieme, l’avvio della nuova Italia riformista e democratica, alla quale spese tutte le sue energie per cercare sempre equilibrio sociale tra le classi popolari, unità e coesione all’interno e fuori del suo partito.
Di tutto questo si è parlato in questa ottima iniziativa, individuando i punti più salienti del ruolo storico della figura dello statista Alcide De Gasperi.