2 Novembre - Commemorazione di tutti I fedeli defunti

La preghiera per i defunti rinnova la speranza Cristiana

di don Angelo Falchi

Celebriamo il 2 novembre la Commemorazione di tutti I fedeli defunti. Le tombe, tirate a lucido, hanno ancora i fiori freschi e i lumi accesi, segno di un’attenzione costante che si fa più intensa in questa ricorrenza. Ma non è questa la “cura” di cui volevo parlare. Questa la esercitano anche coloro che non hanno fede. A Londra, l’enorme tomba monumentale di Carlo Marx è sempre circondata di fiori freschi e di candele accese. Strano, vero? Se non l’avessi visto con i miei occhi, non l’avrei creduto! Allora, di cosa si parla? Di un punto del nostro Credo, che proclamiamo almeno ogni domenica.

«Credo la comunione dei santi». Quand’ero piccolo pensavo che anche i Santi facessero la comunione come la facevo io, anche se non ero pienamente sicuro che le cose stessero così. Poi, crescendo, qualcuno mi fece capire che l’espressione significava che i cristiani formano una vera grande famiglia, dove ci si vuol bene e dove tutto è comune. Capii, allora che un mio peccato, anche il più segreto, portava un danno a tutti i battezzati; ma mi rincuorava il fatto che l’amore dei santi, le opere buone dei morti, la preghiera e la fedeltà al vangelo di noi viventi erano beni che circolavano tra tutti. Così, io potevo avvantaggiarmi dei meriti dei miei santi preferiti, loro potevano godere nel vedermi impegnato nel realizzare la mia vocazione, i morti potevano beneficiare dell’intercessione dei santi e dell’impegno di vita cristiana di noi viventi, e noi godere dell’amicizia e del sostegno dei santi e della preghiera dei nostri morti.

Una rete di aiuto fraterno e gioioso, che caratterizza la famiglia dei battezzati. Una comunione di beni spirituali in circolazione fra tutti noi (santi, morti e viventi), arricchita dalla presenza di Gesù e della Madonna. Ecco perché nella chiesa c’è l’usanza, fin dagli albori, di far celebrare la S. Messa per i defunti: perché si intensifica e si allarga la comunione del bene (la “grazia”) tra le tre porzioni dell’intera famiglia umana: i Santi, i morti, i viventi, tutti amati e salvati da Gesù Cristo con l’offerta di se stesso sulla croce, dono che si rinnova in ogni Messa. Peccato che nelle nostre parrocchie questo modo di vivere la «comunione dei santi» si vada affievolendo, talvolta anche – non me ne vogliano – con la complicità dei preti.