Damma Popolare 2024

La poetica del Sacro: Éric-Emmanuel Schmitt e «La sfida di Gerusalemme»

di don Francesco Ricciarelli

Dal 20 al 24 luglio nella piazza del Duomo a San Miniato di Pisa va in scena una pièce tratta dal diario di viaggio in Terra Santa dello scrittore e drammaturgo francese. Adattamento teatrale e regia di Otello Cenci.

Il Dramma Popolare di San Miniato (Pisa) porta quest’anno sulla scena un testo dello scrittore francese Éric-Emmanuel Schmitt, una delle voci più autorevoli e versatili della letteratura contemporanea. Lo spettacolo «Chi sei tu?», in scena dal 20 fino al 24 luglio (ore 21,30) nella piazza del Duomo, è l’adattamento teatrale del diario di viaggio in Terra Santa che Schmitt ha pubblicato nel 2013 col titolo «La sfida di Gerusalemme».

Si tratta di un viaggio che l’autore intraprende su invito di papa Francesco e che lo porta a vivere un’esperienza inattesa e straordinaria visitando il Santo Sepolcro. Il racconto sincero e toccante delle emozioni provate in quel momento costituisce il fulcro del libro, che procede come un ampio crescendo punteggiato da incontri personali e visite ai luoghi santi. Gerusalemme, città carica di storia e di simboli, diventa per Schmitt anzitutto un’occasione di confronto con se stesso, con la domanda radicale sull’esistenza umana, con quel «Chi sei tu?» con cui ogni uomo è chiamato a confrontarsi. Al livello personale si intrecciano quello storico, in cui Schmitt ripercorre gli eventi che hanno segnato la storia religiosa e politica della Terra Santa, e quello filosofico e teologico, in cui l’autore riflette sulle questioni fondamentali della fede e della convivenza fra tradizioni religiose diverse.

Di formazione laica, cresciuto da genitori non credenti, Schmitt si è laureato in filosofia all’École I Normale Superieure di Parigi, allievo di Jacques Derrida, con una tesi su Diderot. La sua prima conversione religiosa è avvenuta nel deserto del Sahara, dove si era recato per scrivere un libro su Charles de Foucault. In una «notte di fuoco» il cielo stellato gli ha parlato di Dio. In seguito, la lettura dei Vangeli lo ha portato verso il cristianesimo. Da allora le opere di Schmitt, conosciute e apprezzate in tutto il mondo, sono caratterizzate dall’apertura al trascendente, con un approccio trasversale rispetto alle varie tradizioni religiose. Molti ricorderanno il romanzo «Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano» (2001) o il film omonimo che ne è stato tratto, con Omar Sharif. È il racconto dell’amicizia tra un ragazzino ebreo e un anziano droghiere musulmano, alla ricerca della felicità che accomuna tutti gli esseri umani al di là delle differenze di età, di cultura e di religione. Un altro tema ricorrente nelle opere di Schmitt è il confronto tra razionalità e spiritualità, come nella commedia «Il Visitatore» (1993), che porta sulla scena Freud alle prese con un paziente «inafferrabile», che poi si rivela essere Dio stesso. O come nel delizioso racconto «Oscar e la dama rosa» (2002) che ha per protagonisti un bambino malato di cancro e un’anziana volontaria che va a trovarlo. La donna suggerisce al bambino un gioco: fingere di vivere dieci anni ogni giorno e di raccontare la sua vita a Dio, scrivendogli delle lettere. Un racconto delicato e ottimista, che si conclude con il biglietto lasciato sul comodino dal piccolo Oscar, che si addormenta dopo aver vissuto oltre cento anni in dieci giorni: «Solo Dio ha il diritto di svegliarmi».

Il tema della resurrezione e la figura di Gesù sono al centro di un altro suo romanzo, «Il Vangelo secondo Pilato» in cui gli eventi della Pasqua sono narrati dal punto di vista di Gesù stesso e poi di Ponzio Pilato, il prefetto romano che passa dal più intransigente scetticismo alla tristezza per non aver avuto l’opportunità di conoscere meglio quello strano condannato e di non averlo potuto ascoltare veramente. «La sfida di Gerusalemme» (2013) rappresenta un ulteriore tassello in questa esplorazione delle tematiche e delle tradizioni spirituali che uniscono e dividono l’umanità. Dopo San Miniato «Chi sei tu?» sarà presentato nel mese di agosto al Meeting dell’Amicizia tra i popoli di Rimini. Attore protagonista, Ettore Bassi. Regia di Otello Cenci. Musiche eseguite dal vivo da Mirna Kassis, Matteo Damele, Filippo Dionigi, Tomas Milner, con la partecipazione in video di Eric Emmanuel Schmitt.