Dalla Diocesi

Festa di popolo per l’inaugurazione dell’«ospedalino» di Orentano

di Antonio Baroncini

Molte volte, durante un colloquio, ricordando la nostra giovinezza, viene detto: «Provengo dall’ombra del campanile». È un detto che presenta un passaggio della vita, in cui l’oratorio, il servizio da chierichetto, la presenza intorno al parroco, hanno determinato una nostra crescita e formazione. Parafrasando questo detto popolare, possiamo, senza ombra di dubbio, mettere al nostro posto la Fondazione della Madonna del Soccorso onlus di Fauglia ed attribuirle questa frase: «È cresciuta, si è sviluppata, si è consolidata all’ombra del campanile di Orentano».

Sabato 28 ottobre questa Fondazione ha dato visione concreta della sua realtà, tagliando il nastro del suo ultimo gioiello: una struttura di ispirazione cristiana, esemplare, tecnicamente chiamata Cure Intermedie Maria Regina, di cui il 10 agosto 2022 il vescovo Andrea pose il primo mattone. È veramente una realtà sociosanitaria che inorgoglisce la nostra diocesi, premiando lo sforzo, il coraggio, la determinazione di tutti coloro nella quale hanno creduto, in primis, il vescovo Fausto Tardelli, presente all’inaugurazione, che ricordiamo con stima ed affetto. Ogni risultato buono giunge dopo un percorso i cui le idee trovano, sul lato pratico e realistico, la loro attuazione, facendo centro al fine prestabilito. Una breve storia della Fondazione.

La Fondazione Madonna del Soccorso, ha le proprie radici nella Comunità cristiana di Fauglia ed ha come obiettivo elargire beneficenza ed assistenza delle persone in stato di bisogno. Nasce come Casa di riposo parrocchiale, voluta e fondata il 19 marzo 1991 dal parroco, il compianto Ostilio Marzocchi, supportato dal vescovo di San Miniato mons. Edoardo Ricci. Con monsignor Tardelli, intuitore di una creazione assistenziale per un prospero futuro pastorale della diocesi samminiatese come in realtà è avvenuto, la Fondazione si espanse ed assumendo la responsabilità di gestione della Casa di riposo di Orentano, creata dal parroco di allora don Giovanni Fiaschi, ne è divenuta proprietaria con un suo statuto specifico.

All’ombra del campanile di Orentano, la Fondazione, con il suo presidente monsignor Morello Morelli, che ricordiamo con affetto e ammirazione, con il suo direttore Riccardo Novi, con i suoi collaboratori, cresceva, si consolidava ancora di più, arricchendosi di un’altra ala, fino a formare, al suo interno, un quadrilatero e si confermava Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA), dedicata ad anziani non autosufficienti, ad adulti disabili che necessitano di assistenza medica, in infermieristica e riabilitazione a tempo pieno.

La dedizione, l’impegno, il coraggio non sono mancati ed ecco che dal 28 ottobre 202, la Fondazione ha raggiunto l’obiettivo di avere un suo ospedale, con 40 posto letto, con parere favorevole di compatibilità e funzionalità della Regione Toscana, gestito e curato dalle suore della Congregazione Suore Canonichesse dello Spirito Santo con sede generalizia in Polonia a Cracovia, alle quali è stato allestito all’interno della struttura ospedaliera, il loro monastero. La suora delegata della Madre generale, nel suo intervento, ha posto in evidenza il loro carisma, derivante dall’ordine ospedaliero di Santo Spirito in Sassia, fondato da Guido di Montpellier, imperniato sull’assistenza dei malati, assicurando la loro cura, il loro aiuto professionale e religioso al servizio dell’opera Maria Regina di Orentano. Il vescovo Giovanni, nella sua omelia, ha richiamato all’attenzione il concetto di ospedalità, in cui tutti «si sentono uniti dai bambini agli adulti, dai malti all’intero corpo sanitario che li cura e li assiste, confermando che “ è stato il cristianesimo a portare nella civiltà questa azione di protezione, di cura, di assistenza verso i poveri, gli emarginati, gli orfani, i malati”, specificando inoltre, “che l’organizzazione professionale deve cercare di curare al meglio il corpo, senza però, dimenticare che oltre ad esso ed insieme ad esso, c’è l’anima. Questa nuova struttura rappresenta il cuore del cristianesimo».

La Madre generale della Congregazione Suore Canonichesse ha offerto in dono alla Fondazione ed all’ospedale due reliquie:una di San Giovanni Paolo II, l’altra del beato card. Wyszynski: atto emozionante che ha suscitato sentimenti di gioia, di tenerezza, di commozione nella fraternità cristiana. Le reliquie earanno esposte nella cappella dell’ospedale arricchita da un bellissimo dipinto del maestro Magretti. Tale dono è stato ripetutamente posto in evidenza dall’Ambasciatrice della Repubblica di Polonia presso la Santa Sede, Adam Kwiatkowski, il quale ha accettato l’invito per l’inaugurazione della struttura, volendo anche accompagnare le suore polacche, come atto di vicinanza e di condivisione per questa loro opera di servizio.

Dalle sue parole è emersa costantemente una lode ed un’invocazione a Maria, Vergine Madre, che accompagni tutti nel proprio lavoro, medici, infermieri, suore, attribuendole quel saluto di San Giovanni Paolo II «Totus tuus» e ricordando la grandezza delle virtù eroiche del «Primate del Millennio», il beato cardinal Stefan Wyszynski, sofferte per la salvezza della Chiesa, difendendo i cristiani dalle persecuzioni attuate dal governo comunista in odio alla fede. Una grandissima folla di popolo ha accompagnato la statua della Madonna di Fatima con una lunghissima processione, iniziata dalla chiesa parrocchiale dove è stata incoronata regina dal vescovo Giovanni fino all’ospedale.

Decine di confraternite di Misericordie, di Compagnie parrocchiali, di congregazioni di suore, di rappresentanti delle istituzioni politiche e sanitarie, le hanno attribuito onore e gloria con la recita del Santo Rosario, da canti eseguiti e diretti dal maestro Carlo Fermalvento. Non poteva mancare la riconoscenza del sindaco di Castelfranco Toti Gabriele, il quale senza mezzo termini, con decisione ha sottolineato l’importanza sociale di questa creazione socio sanitaria, ricordando l’impegno che tutta l’Amministrazione comunale ha impiegato per la sua realizzazione e quanto sia importante ora, a livello occupazionale, del comune con oltre 50 dipendenti, mentre la delegata della direzione generale ASL Toscana Centro direttrice Rossella Boldrini ha evidenziato quanta la collaborazione tra pubblico e privato come la Fondazione, sia un arricchimento per il territorio nell’assistere, curare, con grande professionalità ed amore tutti coloro che necessitano di cure e di sostegno umanitario.

Come atto finale per gli intervenuti, l’intervento del presidente della Banca Centro – Credito Cooperativo Toscana-Umbria società Cooperativa, Florio Faccendi ha ricordato quanto l’aiuto finanziario di questa banca sia necessario per investimenti sul territorio al servizio di comunità per realizzazioni sociali, imprenditoriali che necessitano di un fabbisogno finanziario in virtù di quei valori di cui questa banca ne è insita per la crescita di un giusto benessere per tutti.

La grande presenza di popolo ha attribuito un vero grazie a tutto lo staff del Cda della Fondazione, al suo instancabile direttore Riccardo Novi, ed al suo Presidente, don Mario Brotini che nella sua veste presidenziale, ha esposto il suo caloroso saluto alle autorità presenti, alle religiose, alle maestranze tutte, ai presenti, alle ditte costruttrici, ricordate dall’architetto Fabio Poggetti, progettista e direttore dei lavori, auspicando un vero proficuo lavoro per la riuscita ultima dell’intero complesso e della sua ormai inevitabile espansione: aiutare tutti nella gioia del dono.