Venerdì 7 luglio si è svolta a Palazzo Grifoni a San Miniato la presentazione del volume scritto da Laura Baldini, «Un teatro in cammino – Le scelte d’indirizzo del Dramma Popolare».
La presentazione è stata affidata alla prof.ssa Maria Fancelli, che ha preso la parola dopo i saluti istituzionali. Tra gli altri è intervenuto il vescovo Giovanni, che ha rimarcato come in queste settimane stia comprendendo sempre meglio l’importanza di un’istituzione teatrale quale il Dramma sanminiatese, di cui aveva sentito parlare anche a Firenze, e che ha scoperto aver rappresentato testi teatrali di autori che appartenevano alle sue letture giovanili. Il vescovo si è concentrato poi sull’importanza della parola “dramma”, in un mondo nel quale assistiamo unicamente al binomio tragedia[1]commedia, il dramma restituisce alle persone un’occasione per riflettere, come era stato per i fondatori, nel periodo post bellico, guidati da una fede che mostrava loro un futuro sotto il segno della speranza.
Come ben indicato dalla relatrice, il volume non è una semplice cronaca degli ultimi cinque anni di attività, ma è la registrazione delle scelte programmatiche del Dramma Popolare, che attraverso una sua fidata collaboratrice – la prof.ssa Baldini appunto – ha messo nero su bianco le «linee di indirizzo» del Teatro dello Spirito. Fancelli ha messo in evidenza l’immutato corredo genetico della Fondazione, lo sguardo “popolare” ma non per questo appiattito alla banalità, che ha contraddistinto l’ultimo periodo di attività, pur segnato dalla pandemia. Un libro che guarda al passato recente ma anche al futuro: gli spettacoli certo, ma anche l’archivio storico e le iniziative culturali con le scuole.
L’autrice del libro, cui è stato affidato l’intervento conclusivo, si è posta anche delle domande: quale futuro per il Dramma? Riuscirà questa istituzione, al netto delle difficoltà che attanagliano tutti gli enti di cultura della nostra penisola, a sopravvivere alle intemperie della storia, soprattutto la scristianizzazione della società? A Baldini ha risposto deciso il presidente Gabbanini nel suo intervento di chiusura, che ha delineato le collaborazioni, la rete di contatti, l’apertura agli sponsor e la sensibilità verso un teatro che è di tutti e per tutti. Questi gli ingredienti esposti venerdì sera, insieme all’augurio unanime delle istituzioni e dei presenti per un florido futuro all’insegna del teatro dello Spirito.