Sabato 4 marzo, il vescovo Giovanni ha benedetto la prima pietra della nuova Rsa «Maria Ausiliatrice» di Cerretti, che vedrà la presenza delle serve del Cuore Immacolato di Maria.
Da un azzurro, nitido cielo, illuminato da un sole mite per il momento stagionale che viviamo, dall’elicottero che volteggiava nell’aria, è scesa l’immagine lucente della Madonna Immacolata di Fatima, che sarà posta in trono nella chiesa che verrà costruita, insieme alla struttura soco-sanitaria, a Cerretti nel comune di Santa Maria a Monte.
La Rsa prenderà il nome di «Maria Ausiliatrice», ricordando il coraggio di don Bosco nel costruire il grandioso santuario a lei dedicato. Il santo non si stancava mai di ripetere che era la Madonna che voleva la chiesa e che, dopo avergli indicato persino il luogo dove doveva sorgere, gli avrebbe anche fatto trovare i mezzi necessari.
Una certa similitudine si può trovare nel progetto generale della nuova opera che viene edificata a Cerretti: una casa di riposo da 80 posti, più 12 per il centro diurno, inserita nella struttura ricettiva e amministrativa della Fondazione «Madonna del Soccorso». Tale progetto amplierà l’esistenza di altre Rsa esistenti nella zona, convalidando ancora di più quelle orme storiche, come hanno sottolineato il presidente della Società della Salute Valdera – Valdicecina, Matteo Franconi, e la dottoressa Laura Guerrini, direttrice dei servizi sociali dell’Asl Toscana nordovest, portando il saluto della direttrice generale dottoressa Maria Letizia Casani. Tali nuovi centri creeranno servizi, spazi, ed aree assistenziali per tutti coloro che ne avranno necessità e la Fondazione «Madonna del Soccorso», con tutti i suoi apparati assistenziali, saranno una indiscussa garanzia di qualità del servizio.
«Noi siamo qui questo pomeriggio per testimoniare il valore della vita – ha detto il direttore della Fondazione – secondo lo spirito che caratterizza la nostra Fondazione».
Il presidente, canonico Mario Brotini ha prospettato il percorso dei lavori, partendo dal loro avvio nel prossimo aprile, fino alla loro conclusione entro il 2024. Ha poi ringraziato tutti i rappresentanti delle strutture sanitarie, le autorità civili militari e, in particolare, il sindaco del comune di Santa Maria a Monte, Ilaria Parrella, la quale assieme alla giunta, e con l’approvazione unanime di tutto il consiglio comunale, ha sostenuto la creazione di questa oasi di pace, di conforto, di aiuto per l’ultima fase del percorso di vita, vincendo quel triste cono d’ombra che oltre alle sofferenze fisiche, porta solitudine, distruttrice della pienezza umana della vita. Un ringraziamento particolare è stato rivolto al conte Carlo Passerin D’Entreves che, con poca richiesta di denaro, ha offerto tutto il terreno su cui sarà edificata l’intera complessa struttura. Madre Giovanna Vagnoni, superiora generale delle Serve del Cuore Immacolato di Maria, religiose appartenenti allo stesso movimento dei padri che custodiscono la parrocchia di Cerretti, ha annunciato che all’interno della struttura sarà presente un convento che ospiterà delle suore, che amplieranno e svilupperanno così il loro servizio alla comunità locale.
Di questa decisione, la sindaca di Santa Maria a Monte, ispiratrice e animatrice della creazione del progetto, è stata particolarmente commossa, applaudendo il ritorno delle suore nel territorio del Comune. L’importanza della presenza delle suore e dei padri del Cuore Immacolato di Maria, con il loro supporto, è stato sottolineato anche dalla vice sindaca Manuela Del Grande con parole di elogio, di sostegno e di piena fiducia per la loro azione di servizio e di affidabilità.
Il vescovo Giovanni Paccosi ha presenziato alla cerimonia, benedicendo la prima pietra e celebrando la S. Messa. Il vescovo ha concluso la celebrazione con queste parole: «Non abbiamo timore nel costruire il bene, perché siamo nelle mani di Dio. Le mani di Dio sono anche quelle di coloro che aiutano a raggiungere il fine».