Gli Auguri di Natale del Vescovo

Dalla grotta di Betlemme la speranza invade il presente

+ Giovanni Paccosi

Diceva il grande poeta del rinascimento spagnolo Luis de Góngora, che il Mistero del Natale di Gesù sbalordisce ancor più della sua morte sulla croce perché, afferma, “hay distancia más inmensa de Dios a hombre, que de hombre a muerte” (c’è più immensa distanza da Dio a uomo, che da uomo a morte).

“Altissimu, omnipotente, bon Signore”: Francesco d’Assisi, otto secoli fa, riassumeva in questi tre aggettivi il Mistero divino: Altissimo, onnipotente, segnano la sua infinita grandezza, che ci fa sentire tutta la “più immensa distanza” di cui parla Góngora, ma Dio è bono, buono, e ha attraversato la distanza per farsi piccolo bambino a Betlemme, tra le braccia di una giovanissima donna, Maria, affidata a un uomo buono, Giuseppe.

In Gesù che viene ci è regalato il significato, il cammino, la vita. Allora davvero il presente, diventa un “presente”, un regalo. E in Lui troviamo la casa della speranza, l’ancora sicura a cui affidarci nelle burrasche della vita, la luce che orienta anche nel buio più oscuro, l’aurora dell’amore che rischiara il mondo, cambiando il cuore di chi lo accoglie.

Speranza per il povero, perché Dio si fa povero con lui, speranza per chi insegue la ricchezza, perché Lui è il vero bene che cerca, speranza per chi soffre perché, nella Sua sofferenza, Lui abbraccia ogni dolore. Speranza per chi desidera cose grandi, perché Lui è tutto, speranza per chi non desidera più niente, perché Lui ci cerca e ci aspetta.

Nelle nostre case ci auguriamo in questi giorni un po’ di pace e di concordia: intorno alla sua mangiatoia, nei nostri presepi e nel grande presepe del mondo, tutti, tornati bambini, possiamo offrirgli in ginocchio le povere carabattole dei sentimenti e degli intenti, e riconoscendoci piccoli, troviamo in Lui la vera grandezza, quella di essere voluti e amati.

Non importa se siano pochi o tanti quelli che vivono il Natale così. Essi sono le sentinelle, piccole luci tra le luminarie del mondo, ma per loro e con loro Gesù splende per tutti, faro per chi naviga a vele spiegate e per chi si sente alla deriva. Che in questi giorni ognuno possa sperimentare e comunicare la gioia e la pace che ci vengono donate per un nuovo promettente inizio.

Buon Natale!

+ Giovanni Paccosi

 

Immagine: “Madonna col Bambino”, 1524, terracotta invetriata, Giovanni della Robbia.
Chiesa di Santa Maria Assunta e San Leonardo, Lari.