Cosa hanno in comune il cuoio e la pelle di Ponte a Egola e di Santa Croce sull’Arno, il cristallo di Colle Val d’Elsa, la terracotta di Montelupo Fiorentino, l’alabastro e il sale di Volterra, il marmo di Carrara, Signa con la paglia e i suoi tipici cappelli, il Panno del Casentino, la carta di Pescia, il sarello del Padule di Fucecchio con la lavorazione del legno, della ceramica e la forgiatura del ferro?
Apparentemente niente, in realtà se andiamo più a fondo sono la vera identità della Toscana del lavoro, tutti prodotti e lavorazioni di pregio che caratterizzano la regione nelle sua tradizione più profonde, alla trasmissione dei saperi e legate all’artigianato di qualità.
E le varie zone della regione, spesso, trovano il proprio legame con il prodotto che le rappresenta aggiungendo il proprio nome o quello della città di riferimento al prodotto.
Per la prima volta l’artigianato di qualità della regione sarà protagonista aspettando il Natale attraverso l’iniziativa dell’associazione nazionale Città dei Presepi “Nativity Tuscany” in svolgimento da sabato 15 novembre a San Miniato (Pisa) presso la Chiesa di San Francesco fino al 30 novembre e che avrà il proprio apice nella giornata di sabato 22 novembre. In quell’occasione alle ore 11,00 ci sarà l’inaugurazione a cui seguirà il convegno su “Le eccellenze del made in Tuscany, identità e qualità artigianale nella Toscana diffusa”. Introdurrà Federico Eligi, consigliere regionale già con delega alle tradizioni e ai cammini e parteciperanno gli artigiani coinvolti nell’evento. Coordina Simona Rossetti, presidente Associazione Nazionale Città dei Presepi.
“Per la prima volta le eccellenze regionali dell’artigianato si incontrano insieme per costruire il Natale, dando vita a un vero e proprio laboratorio per realizzare dal vivo le opere e costruire il presepe. – spiega Fabrizio Mandorlini coordinatore di Città dei Presepi. “I personaggi del presepe, l’ambientazione e gli effetti prenderanno forma sotto gli occhi dei visitatori e saranno successivamente esposti insieme ai materiali identitari di provenienza. Gli artigiani mostreranno le loro tecniche di lavorazione e i processi richiesti, per esempio i terracottai con il tornio daranno forma alla materia, così come farà chi lavora il sarello, o le sarte che cuciranno e lavoreranno la pelle. I pittori realizzeranno dal vivo le proprie opere”.
Ogni lavorazione esposta avrà una scheda descrittiva del materiale e della tecnica usata per la realizzazione, dell’artigiano che lo ha realizzato e del luogo di provenienza.
In questi casi il confine tra artigiano e artista è molto labile e l’originalità della proposta è quella di far fruire a tutti coloro che visiteranno la chiesa di San Francesco la creatività che possiamo trovare in tanti paesi della Toscana diffusa. E questo confine si annulla quando parliamo delle statuine del presepe realizzate nella valle del Serchio dove gli artigiani realizzano, con il gesso o con la resina, utilizzando gli antichi stampi, madonne, pastori, re magi, pecore di ogni dimensione per poi colorarli e venderli in tutto il mondo.
La Valle del Serchio vanta un’antichissima tradizione legata ai figurinai, eccellenti artigiani che migrarono in diverse zone d’Europa e in America per diffondere ed arricchirsi con le proprie opere, le antiche statuine in gesso. Questa arte si diffuse grazie all’emigrazione dei figurinai lucchesi che viaggiavano per vendere le loro creazioni, portando con sé l’artigianato locale. Ne testimonia la storia del Museo della Figurina di Gesso e dell’Emigrazione a Coreglia Antelminelli.
La proposta di Nativity Tuscany sarà arricchita e ampliata da coloro che realizzano il presepe utilizzando elementi naturali che trovano in natura e da coloro che costruiscono nel tempo libero le rappresentazioni per poi esporle al mercatino natalizio. Se guardiamo approfonditamente anche in questo caso gli aspetti artigianali e creativi si esaltano a seconda del materiale e delle zona di provenienza.
Ci sarà spazio, inoltre, per chi desidera condividere pubblicamente il proprio modo di fare il presepe, realizzando, invece che nella propria abitazione, la propria rappresentazione nella chiesa di San Francesco aperta e visibile a tutti, così come saranno raccontate le tecniche dei presepisti esperti che conoscono i segreti e i materiali.
L’iniziativa si inserisce nel percorso che l’associazione nazionale Città dei Presepi propone per evidenziare gli anniversari ottocentenari francescani: il 2025 è caratterizzato infatti dal Cantico delle Creature e il 2026 dall’ascesa al cielo di San Francesco.
Nativity Tuscany è realizzato attraverso la partecipazione al bando pubblicato dal Consiglio Regionale della Toscana per la valorizzazione dell’artigianato di qualità e viene realizzato in collaborazione con Nuovi Orizzonti e l’Ufficio Beni Artistici e Culturali della Diocesi di San Miniato con il patrocinio del Comune di San Miniato.
Nativity Tuscany è aperta dalle ore 10 alle ore 19 da sabato 15 novembre a domenica 30 novembre nei fine settimana. Tutti sono invitati a partecipare.
www.cittadeipresepi.com

