Staffoli ha celebrato un momento di grande gioia e commozione per i 50 anni di sacerdozio di don Raphael Kanyi Vumabo, sacerdote ruandese che dalla metà degli anni ’90 ha dedicato il suo ministero alla diocesi di San Miniato. La solenne celebrazione eucaristica si è svolta nella parrocchia di San Michele Arcangelo a Staffoli, dove don Raphael attualmente presta servizio come parroco. Don Raphael ha presieduto la Messa affiancato da numerosi sacerdoti del Vicariato che hanno voluto concelebrare per rendere omaggio al confratello.
Anche il nostro vescovo Giovanni Paccosi ha presenziato alla festa. Il servizio di don Raphael nella nostra diocesi è iniziato come parroco di La Serra e Balconevisi, per poi proseguire a Staffoli, dove continua tuttora la sua missione pastorale. Durante la cerimonia, don Raphael ha pronunciato parole cariche di profondità spirituale e gratitudine. «Davanti al Signore un giorno è come mille anni e mille anni come un giorno solo», ha ricordato, sottolineando come la grandezza del sacerdozio non risieda nel numero degli anni, ma nell’essenza stessa della vocazione. Particolarmente toccanti sono stati i ringraziamenti rivolti a tutta la comunità parrocchiale. Don Raphael ha espresso riconoscenza ai malati, «che con la loro preghiera e la loro sofferenza sorreggono la nostra fede», ai giovani e ai catechisti, al Consiglio pastorale ed economico, al coro e alle autorità civili presenti. «In un tempo in cui la fedeltà sembra fuori moda», ha affermato rivolgendosi ai confratelli sacerdoti, «il nostro “per sempre” risuona come una profezia».
Parole che hanno richiamato il valore della perseveranza nella vocazione e la testimonianza di un Dio fedele che accompagna i suoi ministri lungo tutta la vita. Il parroco ha anche ricordato un principio che ha guidato il suo cammino: «Nella mia vita di sacerdote, ho imparato a considerare ogni patria una terra straniera e ogni terra straniera una patria», testimonianza di un ministero vissuto nell’apertura e nella disponibilità al servizio ovunque la Chiesa lo chiamasse. La celebrazione si è conclusa con l’invito a festeggiare San Michele Arcangelo, patrono della parrocchia, affidando a lui e a Maria, Madre dei sacerdoti, la protezione della comunità e il proseguimento del cammino di fede condiviso.