Anche quest’anno, come da tradizione, il vescovo Andrea e gli uffici di Curia (rappresentati dal vicario generale monsignor Roberto Pacini) si sono scambiati gli auguri natalizi nella cosiddetta “sala del trono” nel palazzo vescovile.
Monsignor Pacini nel suo discorso augurale ha richiamato l’attenzione sul difficile momento che stiamo attraversando, invitando ad assumere uno sguardo di speranza: «Il nostro percorso verso Betlemme sta per concludersi e stiamo entrando nell’indicibile mistero del nostro Dio che, come atto supremo d’amore, si fa uomo, si incarna nella storia umana, invia in mezzo a noi suo Figlio».
«L’incontro odierno – ha proseguito monsignor Pacini – diviene occasione anzitutto per recuperare la coscienza del cammino percorso nell’anno dalla nostra Chiesa. (…) Un tempo di grazia. Anzitutto, – non ce ne convinciamo mai abbastanza»
E richiamando il difficile frangente pandemico: «Pensavamo di aver superato la fase più dura e invece siamo ancora a fare i conti con mascherine, igienizzanti, vaccini, varianti … E soprattutto con i lutti, le sofferenze – specialmente nei paesi più poveri, ma non solo – la precarietà del lavoro e le difficoltà delle famiglie, le limitazioni della vita sociale e di una più consistente aggregazione nelle comunità cristiane. E, mascherata anche da prudenza, si evidenzia la disaffezione di molti a partecipare alla stessa Messa domenicale, ritenuta non così essenziale quanto la visita ai centri commerciali».
Rivolgendosi poi in prima persona al vescovo Andrea ha detto: «Lei, Eccellenza, non ha fatto mai mancare l’incoraggiamento a reagire con intelligenza alle difficoltà della situazione, affiancando parroci e fedeli nel prendere decisioni adeguate, perché la vita delle nostre comunità non scarseggiasse di proposte educative e di aggregazione per le diverse categorie, specialmente i ragazzi e i giovani, e nonostante le difficoltà sono fiorite iniziative riuscite di catechesi, attività estive, esperienze formative, campi scuola diocesani e parrocchiali, gestiti con senso di responsabilità e in sicurezza».
In finale il nostro vicario ha voluto richiamare il mandato alla gioia cui l’incarnazione di Dio c’invita: «Il Natale ci provoca ad accogliere l’invito alla gioia, alla “grande gioia che sarà di tutto il popolo”. La gioia che si annuncia è proprio per tutti. In questo caso nessun potente può decidere il contrario o decretare di innalzare muri o reticolati per lasciare fuori qualcuno. Per questa gioia c’è posto per tutti, a cominciare dagli ultimi, quelli che vivono la povertà reale».
Il vescovo Andrea, rispondendo a don Pacini e rivolgendosi a tutta la Curia ha ringraziato di cuore per questi auguri e per il servizio con cui i vari uffici pastorali hanno accompagnato il suo ministero episcopale in questo anno: «Mi verrebbe da augurarvi un Natale “normale”; siamo sempre alla ricerca dell’eccezionale, di ciò che stupisce. E allora, anche in virtù del momento impegnativo che stiamo attraversando, il mio augurio è per un Natale “normale” in famiglia, nelle nostre comunità, con i bambini, nell’accompagnamento delle persone che sono in difficoltà. Un Natale “normale” nonostante tutte le fatiche del lavoro, un Natale “normale” e in amicizia».
Con l’occasione, monsignor Migliavacca ha donato a tutti i collaboratori il volume strenna «La bellezza e la preghiera. La fede e i suoi luoghi nella diocesi di San Miniato», stampato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato.