La Giornata Mondiale della Gioventù è stata celebrata a livello diocesano, per la prima volta in occasione della festa di Cristo Re, lo scorso 20 novembre a San Miniato Basso.
I giovani si sono riuniti dopo cena nella Chiesa della Trasfigurazione per partecipare, insieme al vescovo Andrea, a un incontro che aveva per tema «Alzati e testimonia la gioia di Cristo». Al centro della serata c’è stato infatti il racconto di esperienze di Vangelo vissute da ragazzi e ragazze del nostro territorio. Don Simone Meini, responsabile della Pastorale vocazionale diocesana, ha coordinato gli interventi. La prima testimonianza è stata portata da Silvia Giani, 25enne cresciuta nell’Azione Cattolica, che fin da giovanissima si è impegnata come educatrice e animatrice di gruppi. Proprio su questo servizio nel campo della pastorale giovanile verteva la testimonianza di Silvia, che ha notato come essere educatori e animatori sia uno stile di vita, in cui gradualmente si cresce, più che un semplice fare. Il secondo intervento ha visto protagonista Matilde Bini, una delle partecipanti, la scorsa estate, all’iniziativa delle «4 del pomeriggio». La permanenza a Scampia, presso l’Officina delle Culture, recentemente fatta oggetto di un attentato incendiario, l’ha molto colpita, soprattutto nel constatare come in mezzo a tanti problemi sia forte la volontà di resistere ai soprusi e alle violenze della camorra, al punto che non avrebbe voluto tornare a casa ma rimanere lì a Scampia a dare una mano a quelle persone che le avevano donato tanto. Infine c’è stata la testimonianza di Giulia e Francesco, due giovani sposi, che hanno raccontato il loro fidanzamento vissuto cristianamente.
Condividendo i momenti di preghiera e il cammino di fede, hanno capito di dover compiere il passo decisivo del Matrimonio, nonostante il fatto che, dal punto di vista economico, per raggiungere lo stile di vita desiderato e acquistare la «casa dei sogni» avrebbero dovuto aspettare almeno altri sei anni. Si sono resi conto, invece, che il loro amore e la presenza di Dio erano tutto quello di cui avevano bisogno, si sono sposati e – hanno annunciato – ora stanno aspettando un figlio. La serata è proseguita con la meditazione da parte del vescovo di un brano biblico, At 26,12-16, in cui san Paolo stesso racconta la propria conversione e vocazione. A partire dalla testimonianza dell’apostolo, il vescovo ha sottolineato come ci sia bisogno di giovani che rispondano alla chiamata a consacrarsi in modo speciale come sacerdoti, religiosi o religiose, ma anche di giovani che diano semplicemente il loro contributo, comunicando apertamente cosa si aspettano dalla Chiesa, per poterla rendere migliore.
L’incontro si è concluso con un tempo di adorazione davanti al Ss. Sacramento e la benedizione finale. Tra gli avvisi, quello del prossimo incontro promosso dalla Pastorale giovanile diocesana, che si terrà il 21 dicembre alle 21,15 nella chiesa di Castelfranco: la celebrazione penitenziale in attesa del Natale.