Tempo di attesa e di veglia perché il Signore viene nell’umiltà di una povera grotta, ha assunto tutta la nostra fragilità e la nostra natura umana, per condividere con noi gioie e dolori, per camminare con noi, anche in questo tempo di pandemia. Egli vuole risvegliare la nostra fede, la nostra fiducia e desidera il nostro amore, per questo ci chiama alla conversione, perché quando Lui giungerà ci trovi vestiti a festa con le lampade accese, pronti ad accoglierlo per entrare con Lui al banchetto che il suo amore ci ha preparato.
La liturgia della prima domenica di Avvento, ci ha spronati a vegliare perché il Signore verrà, se siamo pronti, ci ricompenserà dell’amore che abbiamo avuto per Lui e ci farà eredi del suo Regno.
Vegliate e pregate, questo invito è valido per tutti, qualcuno deve vegliare per annunziare l’arrivo del Signore, particolarmente per noi claustrali, che dietro la grata svolgiamo questo servizio in questo tempo di pandemia, dove tutto il mondo vive di ansia, di incertezza, solitudine, di insicurezza e morte. Per questo qualcuno deve vegliare, di notte, al mattino, in pieno giorno e la sera al tramonto in nome di questo mondo, perché non sappiamo quando il Signore verrà.
Questa veglia è il fulcro della nostra vocazione contemplativa. È un compito meraviglioso fare questo servizio di veglia e di preghiera per il mondo intero, per tutti i nostri fratelli e sorelle che non cessano di immergere le loro labbra nelle amarezze della vita; essere dono di amore per loro; siamo liete di poterlo svolgere ogni giorno. Attraverso la preghiera facciamo nostre le preoccupazioni delle famiglie in difficoltà, dei giovani che si sentono privati della loro libertà, dei malati e di quanti sono soli e ricoverati negli ospedali, per i medici e per quanti li assistono. Solo Dio può aiutarci a superare ed affrontare la situazione attuale che tutti stiamo vivendo, abbiamo bisogno di restare saldi nella fede e nella speranza.
La celebrazione dell’Eucarestia è il culmine della nostra vita quotidiana e nello stesso tempo della nostra vocazione, questo sostegno non ci è mancato neanche durante il tempo del lockdown a causa della pandemia; abbiamo avuto la grazia di poter partecipare alla Santa Messa ogni giorno, di questo ringraziamo il Signore, il nostro vescovo che ce lo ha concesso e i nostri sacerdoti che si sono resi sempre disponibili verso di noi. Contempliamo il grande mistero della nascita di Gesù, che si è fatto Bambino per condividere con noi la nostra umanità… oggi vuole donarci la forza e il coraggio per riaccendere nei cuori l’amore e la speranza che presto vedremo un mondo più bello e rinnovato. Abbiamo la certezza di non essere soli nella tempesta della vita perché Dio è con noi.
Il nostro augurio che il Santo Natale sia per tutti voi fonte di pace, di serenità, e scendano su di voi abbondanza di grazie e benedizioni anche per il nuovo anno.